La via dei Laghi: il meglio del friuli in moto

Alla scoperta dei Laghi più belli del Friuli Venezia Giulia. L'itinerario in moto di Francesco Tamai, sui percorsi delle leggendarie Agane.

Friuli in moto - Lago di Sauris - veneto passi alpini itinerario
Friuli in moto - Lago di Sauris - Ph. Shutterstock

Il Friuli è una delle più belle regioni d’Italia da scoprire in moto: Francesco Tamai ci racconta il suo itinerario, la “Via dei laghi”.

Ogni territorio ha le sue leggende e una di queste, tra le province di Pordenone e Udine, narra di esseri che popolano i corsi d’acqua ed i laghi che caratterizzano le valli scavate tra le Alpi in queste due province.

Le Agane, fanciulle bellissime come delle ninfe oppure terrificanti vecchie come delle streghe, hanno un carattere schivo e riservato, come i torrenti dove vivono, nascosti tra gole profonde e apparentemente secchi ed inesistenti ma pronti a riempirsi e a liberare tutta la loro forza in un momento. Da sempre le Agane hanno aiutato gli uomini nei loro lavori quotidiani, insegnando loro a prendersi cura della terra in cui vivono e chissà, ad imbrigliare la forza dell’acqua in maestose dighe che creano gemme turchese nel cuore dei boschi.

Indice dei contenuti

  1. Partenza dalla provincia di treviso
  2. Lago di Barcis
  3. Lago di Redona
  4. Lago di Sauris
  5. Lago di Cavazzo
  6. Lago del Cornino
  7. Rientro a casa
  8. Mappa

Partenza dalla provincia di treviso

Friuli in moto - La Via dei Laghi - Salita a Piancavallo
Friuli in moto – La Via dei Laghi – Salita a Piancavallo

Sulla via di queste storie, ho deciso di tracciare un percorso che mi facesse toccare alcuni dei laghi più belli del Friuli Venezia Giulia: tre sono artificiali due di origine glaciale di cui uno, piccolissimo, la cui bellezza mi fa credere che, se mai siano realmente esistite, le Agane devono essere nate lì, sul lago del Cornino.

La partenza è dalla Pedemontana (SP29), la strada che collega, Cordignano in provincia di Treviso a Maniago in provincia di Pordenone. All’altezza di Aviano (PN) si inizia la salita a Piancavallo (1290msl), lungo la quale si gode di un panorama sulla pianura, da Treviso a Udine e fermandosi un momento, proprio guardando verso la città friulana, ci si accorge di una lunga striscia bianca ovvero il torrente Cellina, il mio primo contatto simbolico con il tema dell’acqua, da là sarà il mio ritorno. Il Cellina è un torrente quindi si riempie solo con le grandi piogge autunnali o primaverili, altrimenti si presenta come una bianca autostrada di sassi e ghiaia.

Lago di Barcis

Friuli in moto - La Via dei Laghi - Ponte sospeso a Barcis
Friuli in moto – La Via dei Laghi – Ponte sospeso a Barcis

Proseguo la salita tra curve veloci e tornanti, raggiungendo l’abitato di Piancavallo e, seguendo le indicazioni per Barcis, lungo una strada che sale ancora un po’ tra malghe e pascoli sperduti e un ambiente che a tratti abbandona il bosco per farsi brullo e sassoso, raggiungo la nota località montana della Val Cimoliana: Barcis ed il suo lago.

Il lago di Barcis è un lago artificiale, creato da una diga che controlla il torrente Cellina ed è uno splendido luogo di villeggiatura. Le sue acque splendide e ghiacciate sono uno spettacolo per gli occhi. Lo si può girare tutto intorno, attraversando anche un piccolo e stretto ponte sospeso oppure correndo sopra la diga.

Riprendo il percorso in direzione Montereale Valcellina, appena dopo la prima galleria, svolto in direzione Andreis per raggiungere l’abitato di Poffabro superando la Forcella di Pala Barzana, non molto alta per la verità ma un divertente budello di curve da fare solo col bel tempo a causa di un fondo che spesso si riempie di foglie. Impossibile non fermarsi a Poffabro (Borgo d’Italia) per godere della sua architettura tipica e conservata come una reliquia dai suoi abitanti. A Natale in ogni finestra ed in ogni cortile vengono allestiti fantasiosi presepi. Ho anche il piacere di conoscere Lionello, un anziano del paese che mi racconta la storia delle origini del borgo e alcuni aneddoti, che ascolto avidamente finché non mi dice che il paese che si vede dalla piazza, tra due montagne, è Trieste (che in realtà disterà 150 km in linea d’aria da Poffabro) e resto col dubbio su tutto ciò che ho ascoltato fino ad ora.

Lago di Redona

Friuli in moto - La Via dei Laghi - Lago di Redona
Friuli in moto – La Via dei Laghi – Lago di Redona

E’ il momento di passare ad un’altra valle, la Val Tramontina per raggiungere un altro lago artificiale: il Lago di Redona. Riprendo la sella della mia Suzuki V-Strom 650 XT e proseguo in direzione di Navarons per entrare nella valle scavata da un secondo torrente, il Meduna, il fiume che attraversa Pordenone. Giro seguendo le indicazioni per Tramonti di Sotto e in pochi minuti sono alla diga che permette al bacino di riempirsi formando il Lago di Redona. Sul fondo di questo lago esistono ancora alcune case che sono state sommerse e che si possono visitare quando il lago è quasi in secca. Approfitto per una pausa caffè il località Pécol, un promontorio sul lago di Redona su cui sorge l’albergo-ristorante Pan e Yoda da Febo la cui vista sul lago è fiabesca e merita una pausa, magari assaggiando la Pitina, un gustoso salume tipico tramontino.

Lago di Sauris

Friuli in moto - La Via dei Laghi - Galleria Verso Sauris
Friuli in moto – La Via dei Laghi – Galleria Verso Sauris

Riprendo la corsa verso Sauris, paese del Prosciutto, oltre al più famoso San Daniele, proseguendo verso nord lungo la val Tramontina, scavalco il Passo Rest e attraverso il Tagliamento su un ponte a pelo d’acqua. La strada mi porta al comune di Priuso dove svolto sulla statale in direzione di Ampezzo e poi si svolta seguendo le indicazioni per Sauris: 13 km di strada tortuosa in mezzo al bosco che sale fino a 1200 metri. Prima di raggiungere il lago si devono attraversare tre gallerie che sono letteralmente degli angusti buchi scavati nella roccia e pavimentati con scivoloso ed umido pavé che mi porta a stringere il fondoschiena fino all’uscita dall’ultima galleria dove, all’improvviso, una distesa di un azzurro turchese richiama lo sguardo aprendo sul volto un sorriso di stupore davanti ad uno degli spettacoli più belli che la natura e l’uomo insieme possano dare. Il lago di Sauris è anch’esso un lago artificiale, molto grande (all’epoca della costruzione, la diga era la seconda d’Europa) ma ciò che lo rende affascinante è il colore delle sue acque che lo rendono un turchese incastonato tra le montagne. Raggiunto l’abitato di Sauris Impossibile non fermarsi ad assaporare il noto prosciutto crudo e lo speck affumicato di Sauris, magari proprio presso lo spaccio del prosciuttificio Wolf, del resto si è pure fatta ora di pranzo.

Lago di Cavazzo

Friuli in moto - La Via dei Laghi - Lago di Cavazzo
Friuli in moto – La Via dei Laghi – Lago di Cavazzo

Rifocillato con l’ottimo crudo igp, riparto per Sauris di Sopra, dove invece ha sede il birrificio dove nasce la birra artigianale Zahre, inutile descrivere il mio dispiacere nel non poter sfruttare questo momento…che lascio alle mie spalle proseguendo verso il Veneto. Superata Sella Rioda a 1800m, proseguo fino all’incrocio sulla Sella Razzo (1760m) dove svolto verso nord per imboccare la Val Pesarina e rientrare in Friuli. Il panorama è stupendo, sono sul complesso dolomitico a cavallo tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, montagne tipiche dalle vette rocciose e dai boschi fitti di abeti quando raggiungo l’abitato di Pesariis, incredibile centro di produzione di orologi fin dal 1700.

Friuli in moto - La Via dei Laghi - Orologio ad acqua a Pesariis
Friuli in moto – La Via dei Laghi – Orologio ad acqua a Pesariis

Il paese è un museo all’aperto, con un ‘esposizione di orologi monumentali in ogni angolo, un gioiello tra i gioielli della natura. Lasciata la Val Pesarina, seguo verso Tolmezzo il torrente Degano che all’altezza di Villa Santina si butta sul Tagliamento il cui corso mi guida fino a Cavazzo Carnico che, con i comuni di Bordano e Trasaghis si affaccia sul Lago di Cavazzo, detto anche Dei Tre Comuni. Questo lago naturale, il più grande del Friuli Venezia Giulia è di origine glaciale, ovvero si è formato dal ritiro dei ghiacciai che lo hanno scavato e riempito d’acqua. Un tempo molto più grande ed è alimentato da sorgenti poste sul fondo. Il lago è balneabile e navigabile ed è un’ottima oasi di relax, a pochi chilometri di distanza, a Bordano, è possibile visitare la Casa delle Farfalle, un centro visite con diversi ambienti tropicali riprodotti in cui passeggiare tra le farfalle ed osservarle immersi nel loro ambiente.

Lago del Cornino

L’ultima tappa di questo viaggio tra i luoghi dove vivono le Agane, è il piccolissimo lago Del Cornino, situato sotto il Monte Cornino, di origine glaciale come il Lago di Cavazzo, è una perla di rara bellezza, forse davvero il lago da cui sono nate le Agane. Lascio Bordano e mi dirigo verso Trasaghis tenendo il Tagliamento alla mia sinistra, sulla strada del Bottecchia, nota a tutti gli appassionati di ciclismo fino ad arrivare a Cornino. Poco prima dell’abitato si trovano il monte ed il lago ed una riserva faunistica di tutela dei grifoni. Il lago è un gioiello dalle acque azzurro turchesi trasparenti quasi come quelle di un atollo, le alghe ed i massi sul fondo sembrano una barriera corallina ed un percorso pedonale permette di avvicinarsi alle acque, nelle quali è vietato immergersi anche per la freddissima temperatura, e girare intorno al laghetto osservando il micromondo che si è sviluppato intorno, oppure osservando i grifoni volteggiare alti sulla vetta del Cornino.

Friuli in moto - La Via dei Laghi
Friuli in moto – La Via dei Laghi – Lago del Cornino

Ritorno a casa

La giornata partita un po’ sottotono con un cielo coperto si è aperta strada facendo regalandomi paesaggi stupendi e viste mozzafiato. Il rientro è attraverso il Ponte Maraldi che attraversa il Meduna nel punto in cui abbandona la montagna per riversarsi in pianura e poi per Montereale Valcellina, dove, nella stessa maniera, attraverso il Cellina, osservando questa vasta autostrada di sassi e ghiaia su cui scorrono alcuni rigagnoli d’acqua apparentemente calmi ed insignificanti ma il cui letto, infinitamente più ampio, dà l’idea della forza e della potenzialità di questi torrenti che, come le Agane sono schive e timide ma hanno la forza degli uomini più robusti, così questi torrenti sembrano innocui ma trattengono un’energia che può essere incontenibile.

Mappa