Giro in moto dalla costa est fino alle pendici del vulcano Etna. Itinerario e consigli utili per un weekend indimenticabile.
Partiamo da Messina con destinazione Portopalo di Capo Passero, passando da Taormina, Noto e Siracusa.
L’itinerario, che consigliamo di affrontare in tre giorni, va letteralmente “gustato”, non solo per i luoghi e i paesaggi ma per tutte le esperienza che offre questa magnifica isola. La Sicilia va guidata e vissuta al giusto ritmo.
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Milazzo
Il nostro itinerario parte da Messina e ci porta a Milazzo. Imboccata la SP72 risaliamo la penisola verso nord e attraversando caratteristici centri abitati ci fermiamo a Milazzo per una breve sosta e per visitare il Duomo antico, costruito sui disegni di Camillo Camillani, allievo di Michelangelo. Riprendiamo le moto per la seconda tappa che è veramente impegnativa . Il tracciato, la SS185 , non lascia tempo di rilassarsi: curve, sali scendi , curve strette e asfalto non sempre dei migliori. Dopo circa cinquanta chilometri la statale piega sul mar Ionio nei pressi di Giardini-Naxos. Nota: dopo Francavilla consigliamo la deviazione per le gole dell’Alcantara, gole ricavate dal fiume che nei secoli ha creato gole e canyon veramente suggestive.
Taormina
Col suo aspetto di borgo medievale, la sua antica anima greca, i colori e i profumi della vegetazione mediterranea, Taormina è uno dei luoghi da visitare più belli al mondo. Danon perdere il celebre Teatro Greco.
Da porta Messina, si raggiunge il cuore medievale di Taormina: palazzo Corvaia e la seicentesca chiesa di San Pancrazio, che sorge sui resti di un tempio greco. Da visitare, poco distante, anche la cavea dell’antico Odeon e la vicina chiesa di Santa Caterina d’Alessandria. Nelle vicinanze la strada si amplia in piazza IX aprile, terrazza da cui si gode un ampio panorama, mentre la porta di Mezzo aperta nella seicentesca torre dell’Orologio conduce nel quartiere medievale di Taormina, dai caratteristici edifici con ornamenti ed elementi architettonici romanici e gotici. Risalgono invece all’epoca normanna il massiccio palazzo difensivo dei duchi di Santo Stefano, con elementi gotici, arabi e normanni, e la Badia Vecchia.
Etna
Il vulcano attivo più alto d’Europa è la meta della nostra terza tappa. Iscritto tra i patrimoni dell’Unesco. Da Taormina prendiamo la litoranea SS114 fino a Giarre e poi saliamo per le SP4ì e SP145 fino a Zafferana Etnea. Da qui la SP92 ci porta sul vulcano fino al rifugio Sapienza a 1900 metri. Parcheggiate le moto ci sgranchiamo le gambe raccogliendo le rocce effusive, la lava secca, insomma. Se è attiva, vi consigliamo di prendere la funivia che conduce al rifugio Montagnola a 2500 metri. Riprendiamo le moto direzione Nicolosi. Consigli alla guida: essendo un vulcano attivo, non è raro che il manto stradale sia sporco di polvere di vulcano, è un attimo perdere aderenza. Vi consigliamo di seguire le tracce lasciate dalle auto.
Siracusa
Ci dirigiamo verso il mare sulla SP10 e verso Catania imbocchiamo la tangenziale RA15. Per Siracusa mancano meno di 80 chilometri che scorrono leggeri. Ci permettiamo una deviazione per visitare Augusta, pittoresca località portuale. Arrivati a Siracusa visitiamo il castello Eurialo, il Parco archeologico della Neapolis e il teatro. L’isola di Ortigia ospita un porto con i suoi monumenti barocchi.
Noto e Noto Antica
Lasciata Siracusa ci dirigiamo ad Avola, patria del suo vino rosso ed infine a Noto. Se la visitate la terza domenica di Maggio avrete la fortuna di poter assistere alla festa dei fiori. Si tratta di un famoso “tappeto fiorito”, che copre la Via Corrado Nicolaci. L’infiorata è una tradizione riproposta annualmente. La celebrazione inizia già il Giovedì notte, quando diventa possibile osservare la nascita di questo manto di fiori, mille petali e prodotti vegetali che riempiranno il tracciato di sagome precedentemente creato. I disegni sono progettati da artisti locali e sono ispirati al tema che cambia ogni anno.
Una scalinata infinita ci porta al cospetto della cattedrale di S. Nicolò. All’interno è possibile ammirare opere realizzate con il legno delle barche naufragate. Riprendiamo le moto e ci dirigiamo a Noto antica, più in alto rispetto a Noto. Abbiamo avuto la fortuna di parlare con un manutentore che ci ha regalato una lezione di storia e grazie a lui abbiamo visto il vero arco d’ingresso di Noto, ormai sepolto per i terremoti. Infatti l’arco presente a Noto è una fedele riproduzione. Torniamo sui nostri passi e ci dirigiamo a Pachino, patria del pomodoro Igp. Il centro è un quadro che come cornice ha il mare. Da provare il cuoppo, cartoccio che contiene il fritto misto. Altra deviazione per vedere Marzamemi e poi via sulla litoranea fino alla nostra meta: Portopalo di Capo Passero .