Le Alpi del Piemonte, al confine con la Francia, sono da sempre una meta perfetta per motociclisti di ogni tipo, stradali e non: panorami mozzafiato, strade asfaltate e sterrate, tantissime curve, cibo ottimo e accoglienza al top.
La Val Susa
Noi lo abbiamo definito il parco giochi delle enduro (maxi e mono) perché le strade militari delle guerre di un tempo sono oggi a disposizione di tutti noi per il massimo divertimento. Le abbiamo già “assaggiate” durante lo splendido evento della HAT Adventurefest, testandole con ogni tipo di mezzo, dalle maxi-enduro, alle elettriche agli scooter (sia 2 che 4 ruote!), ma non vedevamo l’ora di tornare con delle enduro specialistiche, per andare a “giocare” sui passaggi più remoti.
Ad attenderci alla Baita Ciao Pais, un vero gioiello dove soggiornare a Sauze D’Oulx, c’è Pietro Tupputi, che da oltre vent’anni accompagna enduristi e motociclisti in generale su ogni tipo di terreno e sulle strade più belle d’Italia, Nord Africa, Europa e ogni tanto anche negli Stati Uniti. La nostra moto è la piccola tuttofare di Honda, la CRF 250 Rally, gommata con la Anlas X-Rally, ma abbiamo usato anche una delle Beta X-Trainer 300 che Pietro noleggia e ci ha fatto trovare sul posto (cosa comodissima!). Inoltre il Rifugio Ciao Pais è super strategico, con i primi sentieri da fare in off che partono proprio da li. Tutto pronto, partiamo!
Il Monte Jafferau
La prima meta della giornata è il Monte Jafferau, costituito da due cime, la Testa del Ban (2.652 metri s.l.m) e la cima Jafferau propriamente detta (2.805 metri s.l.m). Da Sauze sono diverse le strade sterrate che portano in cima, più o meno impegnative, più per bicilindriche o più per leggere mono. Consigliamo sempre di affrontare questi percorsi accompagnati almeno per la prima volta, in modo da evitare di trovarsi in difficoltà nel posto sbagliato con la moto sbagliata. I sentieri principali salgono da Moncellier, Savoulx o da Gleise in un susseguirsi di panorami stupendi sulla valle.
Noi scegliamo di salire lungo la strada militare Strada militare 79 Fenil – Pramand – Föens – Jafferau. Dopo aver lasciato la strada statale del Monginevro nei pressi di Pont Serrand, tra Exilles e Salbertrand, la strada giunge alla frazione di Fenil ove era ubicato il primo dei 4 forti collegati. La polvere è davvero tanta, per cui saliamo piano, prestando attenzione anche alle auto fuoristrada e alle bici (tante e-bike) che troviamo salendo. La carrozzabile arriva al Colletto Pramand (2087 m s.l.m.) ove si apre lo scenario bellissimo delle rocce delle Alpi Cozie e ci fermiamo per la prima sosta al Forte Pramand. Il forte fu l’ultimo forte ad essere stato costruito nella conca di Bardonecchia (dopo il Forte Bramafam e Forte Föens). Il forte era dotato di 4 cannoni protetti da una cupola di acciaio spessa oltre 15 cm che poggiava su sfere che le permettevano una rotazione di 360° per battere la Valle della Dora di Cesana e la conca di Bardonecchia.
Proseguiamo in salita e ci troviamo finalmente nella splendida e suggestiva Galleria Seguret”, finalmente riaperta al traffico, che sbuca sul sentiero che arriva al Forte al Seguret. Costruita per prevenire il costante crollo di massi sulla strada dalle pendici del Monte Seguret: anche chiamata “Galleria dei Saraceni” (dal nome delle grotte presenti sul monte Seguret) è lunga 876 metri, a forma di U e in fondo naturale. A mio parere potersi divertire in moto, toccando mano pezzi della storia del nostro paese, per di più immersi nella natura, non ha eguali. Proseguiamo la salita verso la cima e arriviamo al punto più alto della strada carrozzabile, al Forte Jaffreau. La vista è incredibile a 360 gradi. E’ la più alta batteria militare d’Italia, posta a 2775 m s.l.m., la seconda più alta delle Alpi dopo la Batteria dello Chaberton (3130 m s.l.m.), ora in territorio francese presso il Monginevro. Del forte vero e proprio non resta praticamente nulla; sono ancora ben visibili le postazioni degli 8 cannoni posti sulla sommità del forte stesso ma il muro di cinta è pressoché sparito nella sua interezza eccezion fatta per il portale d’ingresso, parzialmente visibile (tranne il ponte levatoio, non più presente) mentre in discrete condizioni sono ancora la polveriera ed i locali spolettamento, posti al termine della strada militare.
La sosta è obbligatoria, per riprendere fiato e godere della vista davvero unica, le foto si scattano da sole. Da qui scegliamo di scendere in valle sull’altro versante fino a Bardonecchia: la strada prosegue con una breve diramazione costruita nel secondo dopoguerra e va a congiungersi, nel retro del Forte, con la strada che sale dai “Bacini” di Fregiusia (Bardonecchia), strada che fino al 2013 era chiusa al traffico in quanto molto ripida e corre lungo gli impianti di risalita del Monte Jafferau.
Una mattinata intensa e appagante anche per la sosta pranzo al piccolo ristoro dove Pietro ci ha accompagnati, per un vero tripudio di sapori locali preparati secondo tradizione. Carichi di energie siamo di nuovi pronti a tornare in sella: ci attende il mitico Colle del Sommelier! Cliccate qua per saperne di più!
Per il tour abbiamo usato: Alpinestars (stivali Corozal Adventure Oiled Leather Boots), Enduristan (borse Blizzard S), SW-Motech (Drybag-80), Kite-Parts (manubrio), O’Neal (abbigliamento), Zandonà (protezioni), M3V(stampe), Anlas (pneumatici).
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