Alla Dakar 2022 piove sul bagnato: con un inizio già molto impegnativo per i piloti, i mezzi e la navigazione, si aggiungono grandine e nubifragi. Petrucci gioca il Jolly per un guasto tecnico.
Le 409 vetture in lista di partenza hanno inaugurato la Dakar come mai prima d’ora. Dopo aver lasciato Jeddah lungo il Mar Rosso per un trasferimento di 225 km in direzione nord, il colpo di partenza per la fase di qualificazione è stato sparato all’ingresso della regione della Medina.
Indice dei contenuti
- Prologo – Jeddah > Ha’il
- 1a tappa – Ha’il > Ha’il
- 2a tappa – Ha’il > Al Artawiya
- In gara con Oscar Polli
Prologo – Jeddah > Ha’il
La speciale di soli 19 km ha presentato il percorso ai partecipanti: piste e dune in un settore cronometrato tutto sabbia in cui i concorrenti sono saliti a un’altitudine di quasi 400 m. slm. A distinguersi fin da subito il giovane Daniel Sanders su GasGas e il sempreverde Nasser Al-Attiyah. La carovana si è poi diretta a nord-est per un collegamento di 614 km fino a Ha’il, dove gli organizzatori hanno predisposto un percorso ad anello per il giorno successivo.
1a tappa – Ha’il > Ha’il
Dopo la pioggia della notte su Ha’il e sul nord dell’Arabia Saudita, la nebbia ha avvolto i primi concorrenti quando hanno lasciato il bivacco nelle prime ore del mattino. Molto impegnativi alcuni tratti in pietra che si alternavano alle piste sabbiose (che costituivano l’85% della speciale) oltre a un 4% di dune. Non per ultimo la navigazione, molto complessa che ha dato un brusco benvenuto a tutti i piloti.
Daniel Sanders ha deciso di partire al 15° posto e sfruttare appieno i vantaggi del nuovo regolamento Dakar. Ha superato i 14 piloti davanti a lui per tagliare il traguardo della speciale al primo posto. Non sorprende quindi che il biker GasGas abbia segnato il miglior tempo, 2′07″ più veloce di quello di Pablo Quintanilla. Il pilota cileno della Honda è secondo anche nella classifica generale, dove stacca di 3’07″ il due volte vincitore di tappa. Più indietro, Matthias Walkner ha concesso oltre 10 minuti mentre molti altri favoriti hanno commesso errori abbastanza critici: Kevin Benavides ha perso 36 minuti, Joan Barreda, 41, Toby Price, 47 e “Nacho” Cornejo, 53.
Bravi gli italiani che hanno chiuso la prima vera tappa con il seguente ordine: 13° Danilo Petrucci, 24° Paolo Lucci, 44° Giovanni Gritti, 51° Lorenzo Fanottoli per citare quelli col ritmo più sostenuto.
2a tappa – Ha’il > Al Artawiya
Nella seconda tappa vince Barreda! Lo spagnolo ha concluso con 5’33” di vantaggio su Sam Sunderland. Kevin Benavides ha tagliato il traguardo al terzo posto, portando KTM tra i primi tre costruttori in testa insieme a Honda e GasGas.
Danilo Petrucci purtroppo registra un guasto alla sua KTM, dopo l’eccellente risultato del giorno prima. Per fortuna, mentre fino allo scorso anno l’avventura alla Dakar sarebbe già finita, con la nuova formula “Jolly” introdotta quest’anno (per chi è costretto a fermarsi per un guaio meccanico) Petrucci domani potrà tornare in gara, anche se con una forte penalità che lo escluderà di fatto dalla possibilità di lottare per le prime posizioni in classifica generale.
Sam Sunderland (KTM) è il nuovo leader della classifica generale con un vantaggio di 2’51” su Adrien Van Beveren (YAMAHA). Daniel Sanders (KTM) completa il podio, a 3’29” dall’inglese.
Molto bene Paolo Lucci che chiude al 30° posto seguito da Fanottoli al 44° e Gritti al 45°. Seguono Zacchetti 66° e Picco 86°.
Il commento di Oscar Polli
Il nostro amico e inviato Oscar Polli, navigatore nel Team Tecnosport tramite foto e messaggi audio ci manda i suoi aggiornamenti dalla Nissan Navara del 1991 (già utilizzata in diversi rally internazionali come il Rally dei Faraoni e la Dakar stessa) numero 767 pilotata da Giacomo Clerici.
“La vera Dakar è iniziata, molto dura soprattutto per le auto, a cui si è aggiunta una situazione meteo molto insolita: pioggia e grandine sul nord dell’Arabia Saudita, che hanno costretto a variare il percorso e le tappe per la categoria Classic. Anche la navigazione non è stata facile, per tutti i veicoli, inclusi i motocilisti con maggiore esperienza. Molto buona la performance di Lorenzo Maria Fanottoli, uno dei giovani atleti che alleno, assieme a Lorenzo Piolini, che invece sta soffrendo nelle retrovie per il recente infortunio ma avanza col coltello tra i denti.”