Dakar 2023 – recap della prima settimana

Dakar 2023, riassunto della prima settimana con due piloti italiani tra i primi 50, tanti ritiri, tempeste e l'empty quarter che deve ancora arrivare.

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Skyler Howes - Ph. Gooden ASO

Il Dakar rally, come sempre partito il 1° gennaio, anche quest’anno si snoda in un lunghissimo coast to coast dell’Arabia Saudita, con tante novità e imprevisti.

Gli Italiani in gara corrono principalmente in moto e auto, soprattutto nella categoria Classic e a farci da inviato speciale abbiamo come sempre Oscar Polli, “capitano” del team Tecnosport e coach di Lorenzo Maria Fanottoli che si sta vendicando dello sfortunato debutto dell’anno precendente.

Ma il primo protagonista del Dakar Rally 2023 è il meteo, che quest’anno ha messo in ginocchio tutti i piloti di ogni categoria. Abbiamo visto tappe cancellate, camion e auto bloccati in fiumi e corsi d’acqua spuntati dal nulla per le piogge torrenziali. Persino il bivacco ne ha sofferto, costringendo ASO (l’organizzazione che gestisce la Dakar) a spostarlo e ad attrezzarsi per venire incontro alle difficoltà dei tantissimi partecipanti.

Ma torniamo ai piloti. In testa, i migliori piloti della categoria moto, si stanno sfidando in una manciata di secondi e minuti, cosa davvero incredibile per un rally. Skyler Howes conduce il rally seguito a pochi metri da Price, Benavides e Van Beveren. Il terreno e le condizioni molto dure quest’anno hanno costretto al ritiro diversi campioni come Sam Sunderland, Ricky Brabec e Joan barred.

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Lorenzo Fanottoli

A tenere duro per gli Italiani abbiamo Paolo Lucci, in 17a posizione e Lorenzo Maria Fanottoli in 48a posizione. Il “Fano” sta tenendo duro dopo una settimana faticosa e difficile, non priva di infortuni leggeri e imprevisti, ma avere al proprio fianco il coach (Oscar Polli) si sta dimostrando molto utile, per conservare le energie, la concentrazione e saper gestire le tappe mancanti, ancora tante e molto complesse, soprattutto ora che i percorsi si sono spostati nell’empty quarter, con dune enormi e il vero nulla del deserto.

Del team Fantic resta in sella solo Franco Picco, dopo il ritiro di Alex Salvini, ma lo abbiamo visto un po’ provato a quest’edizione. Sappiamo che Franco è di ferro, ma quest’anno David Castera c’è andato col pugno di ferro nel tracciare il percorso. Tra gli altri italiani fuori gara si registrano anche: Tommaso Montanari e Tiziano Internò.

Nella categoria Classic, si sta distinguendo in particolare il team Tecnosport, con tante auto e rispettivi piloti nelle prime posizioni delle prove di regolarità come Garosci e Briani, Pozzi e Denti, Casella e Buonamano, tra i primi 20. Un team davvero affiatato e preparato, in grado di seguire così tante auto oltre a dare assistenza a Fanottoli in moto.

La gara, entrata oggi nella seconda settimana, si appresta a diventare epica, non solo per l’incredibile passaggio nell’empty quarter ma anche per le condizioni meteo, il freddo e le difficoltà di navigazione. Insomma, se l’anno scorso è stata un’escursione turistica nel deserto, quest’anno la Dakar è tornata l’inferno di sempre.