Alsazia e Foresta Nera in moto. Un viaggio alla portata di tutti, vicino all’Italia, attraverso due regioni europee ricche di storia e di paesaggi incredibili. Il racconto di Denise e Davide.
Le favole, da sempre, attraggono tutti, dai grandi ai più piccini, proprio per questo, per le vacanze dell’estate appena passata, abbiamo deciso di immergerci in un’atmosfera fantastica, circondati da gnomi, fate e piccoli elfi. E dove dirigerci se non nella zona preferita dei fratelli Grimm? L’Alsazia e la Foresta Nera, in luoghi incantati e sospesi nel tempo. Immersi in questi boschi infiniti che, al contrario delle sensazioni che vuole evocare il nome, di pauroso non hanno proprio nulla, abbiamo trascorso dodici giorni di tranquillità e adrenalina, tra curve e tornanti perfetti da fare in sella alla nostra moto.
La partenza ci mette subito alla prova, dobbiamo affrontare un copioso acquazzone al Traforo del San Gottardo, ma non ci facciamo spaventare da nulla e come noi anche la nostra fidata cavalcatura, l’Africa Twin Adventure Sport, un nome, una garanzia! Così, indossiamo la tuta e ci inoltriamo verso la nostra prima meta, la pittoresca cittadina di Mulhouse, dove ad attenderci troviamo il sole pronto ad asciugarci.
Per i successivi cinque giorni di viaggio decidiamo di mantenere la bellissima Strasburgo come punto di riferimento e da lì di scoprire le più belle strade della Foresta Nera. Attraverso la Bundesstraβe 500, raggiungiamo lo Schluchsee e il vicino Titisee, due laghi considerati come le perle di questa zona della Germania, dove si possono praticare numerose attività outdoor, come windsurf o vela. Dopo una breve sosta, il nostro road-trip procede verso la patria degli orologi a cucù, dovete sapere infatti, che furono inventati proprio qui da Franz Ketterer nel 1738 e che si possono osservare lungo la Deutsche Uhrenstraβe. Il nostro itinerario ci porta a Triberg, luogo ideale per lo shopping a tema orologi, ma è solo spostandosi qualche chilometro più a nord che si può osservare l’orologio a cucù più grande del mondo, a Schonach, ha un ingranaggio grande quanto una casa! Per concludere la giornata abbiamo raggiunto Gengenbach, pittoresco villaggio ricco di casette a graticcio e fiori ovunque.
Il terzo giorno di viaggio ci ha portato alla scoperta di altri angoli della Foresta Nera: dopo aver attraversato il Reno abbiamo imboccato stradine e tornanti da cartolina, in direzione nord-ovest, fino a raggiungere la caratteristica cittadina di Baden-Baden. Città famosissima per le sue terme secolari (quelle di Caracalla sono addirittura di epoca romana!), per il suo casinò considerato come il più bello al mondo e per le sue pasticcerie. E noi da buongustai quali siamo, potevamo non assaggiare la Schwarwälder Kirschtorte? Sembra uno scioglilingua, ma in realtà è la torta tipica della zona, una prelibatezza calorica che richiama il nome della Foresta Nera e i suoi simboli. Ci godiamo un bel giro della città e una splendida giornata di sole, che rende ancora più suggestivo il paesaggio.
Il mattino seguente la sveglia suona presto, ci attendono circa 300 km da percorrere, questa volta sul versante francese. Partiamo da Strasburgo e dopo un’oretta di viaggio arriviamo al castello di Haut-Kœnisbourg, una fortezza medievale di XII secolo restaurata recentemente, che ospita al suo interno fedeli ricostruzioni di arredi e artiglieria. Da qui il panorama sulla valle è impressionante e lo sguardo si perde sulle colline alsaziane, che percorriamo nella nostra discesa verso il villaggio di Riquewihr. Ci muoviamo su qualche tratto della Route des Vins, uno degli itinerari eno-gastronomici più suggestivi d’Alsazia, che attraversa minuscoli borghi con case dalle tonalità pastello, castelli medievali arroccati sulle cime delle colline e vigneti a perdita d’occhio. Visto che la giornata ci riserva un sole e un clima invidiabile, decidiamo di fare un’ultima tappa prima del rientro; così imbocchiamo la statale D431 che ci porta fino alla sommità del Col du Grand Ballon, la vetta più alta dei Vosgi francesi. Una strada che ogni motociclista dovrebbe percorrere, ricca di curve e tornanti impegnativi, con una pendenza crescente fino ai 1343 metri della famosa cima.
Il settimo giorno di viaggio ci vede lasciare la nostra base di Strasburgo per spostarci verso la Germania e raggiungere Stoccarda, dove trascorreremo la nottata. Nel tragitto però facciamo tappa nei castelli tra i più suggestivi della regione del Baden: Burg Hohenzollern e Schloss Lichtestein. Il primo è un maestoso maniero che fu costruito sulla sommità del monte omonimo, a un’altitudine di 855 metri, nel XI secolo dalla famiglia prussiana degli Hohenzollern che ancora lo abitano. Sembra un vero e proprio castello delle fiabe, si dice addirittura che lo stesso Walt Disney abbia preso ispirazione per realizzare quello di Cenerentola! I suoi interni sono eleganti e sfarzosi e per evitare di rovinare i prestigiosi marmi dei pavimenti, ci fanno indossare delle buffe pantofole in lana! Il secondo invece sorprende per le sue dimensioni (è veramente piccolo!) e per la sua posizione, è abbarbicato su un enorme roccia che sembra sostenere tutto il suo peso, un vero miracolo di ingegneria! È ancora presto per svestire i panni regali, così non ci risparmiamo nemmeno il grande Neue Schloss (Castel Nuovo) di Stoccarda. Un’esplosione di diversi stili che domina l’intera piazza della città, un tempo residenza reale e oggi sede di diversi ministeri governativi. La nostra giornata non può che concludersi come dei veri tedeschi: una doppia porzione di wurstel e patatine, bagnati da una pinta di ottima birra locale! Wunderbar!
Il soggiorno tedesco sta per terminare, gli ultimi giorni di viaggio li trascorreremo in Francia, tra le regioni dell’Alsazia e del Rhône-Alps, per percorrere le strade più affascinanti e spettacolari di sempre. Lasciamo, così Stoccarda per dirigersi a sud e visitare Colmar. Uno dei gioielli dell’Alsazia, il cuore del paese è la città vecchia, definita Petit Venise, un susseguirsi di canali, di viuzze caratteristiche e angoli pittoreschi. Ogni angolo è una cartolina da fotografare e con le luci del tramonto i canali si tingono di rosa. Una meraviglia romantica! Per aumentare l’atmosfera abbiamo cenato in un antico ristorante in Rue de la Poissonerie, una cena alsaziana impeccabile e gustosa che consigliamo a tutti!
Ma anche la sera successiva abbiamo avuto a che fare con delle prelibatezze locali; raggiunto il borgo di Annecy e rassegnati ormai a tornare con qualche chilo in più, ci siamo gustati l’ottima raclette, un formaggio che viene messo su una struttura di metallo riscaldata e una volta sciolto viene fatto scivolare su insaccati o patate. Una succulente delizia!
Dopo tutto questo cibo era necessario fare un po’ di moto (e non a piedi questa volta!). il giorno dopo decidiamo di imboccare la A43 verso il Col du Chaussy, un valico di montagna che si trova a 1533 metri sul livello del mare, ma per raggiungerlo ci imbattiamo in una vera e propria sfida! Lungo la famosa strada D77B incontriamo la strada più estrema di tutta Francia, i Lacets de Montvernier: si tratta di 17 tornanti strettissimi, che nel giro di 3 km arrivano a toccare un’altitudine di 1400 metri, con una pendenza massima di oltre 20%! La strada è molto stretta, ma risulta in ottime condizioni, anche se la concentrazione deve essere ai massimi livelli! Un’esperienza emozionante che non dimenticheremo facilmente! Dopo questo spettacolare tratto, la strada continua la sua salita tra tornanti e rettilinei, verso il Col du Chaussy, il Col de la Croix de Fer e il Col du Glandon, tutte famose tappe del Tour de France che superano i 2000 metri. Il panorama spazia a 360° sulle alpi della Savoia e la discesa è accompagnata da boschi e villaggi alpini.
Non sazi di strade mozzafiato, come ogni buon motociclista deve essere, per il rientro a casa ci aspetta la strada più spettacolare di sempre, tanto da proclamarla nel 1991 patrimonio nazionale di Francia: le Cirque du Combe Laval. Partendo da Saint-Jean-en-Royans si segue la D76 in direzione Vassieux en Vercors, questa strada è stata costruita nel 1897 per trasportare legname e oggi è considerata come il paradiso dei motociclisti! In 12km si passa da 270 metri a oltre 1023 del Col De la Machine, porta d’ingresso del Combe Laval per percorrere poi una trentina di chilometri di strade scavate nella roccia, con panorami mozzafiato, tornanti, gallerie e balconi sulla valle sottostante.
Questo panorama ci accompagna fino a casa, dove, dopo dodici giorni di viaggio, 4000 chilometri percorsi, circa 400 foto da sistemare e un numero indefinito di emozioni, mettiamo a riposo la moto per goderci un anno di ricordi, pronti per le prossime indimenticabili vacanze.
Siamo Davide e Denise, una coppia che adora viaggiare e macinare km in sella alla nostra adorata Africa Twin Adventure! Ogni giornata di sole libera per noi equivale a una giornata di libertà, freddo o caldo che ci sia siamo sempre pronti a saltare in sella. I km non sono mai troppi e speriamo presto di avverare il nostro sogno nel cassetto: raggiungere Capo Nord!
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