Honda True Adventure Offroad Academy: un nome tanto lungo quanto l’esperienza di Marcello Romano, istruttore F.M.I. ed ex pilota di enduro, e quanto il divertimento che le moto di mamma Honda sanno regalare.
26 Novembre 2019. In un weekend dai profumi e colori autunnali e temperature primaverili, arriviamo al capannone (praticamente un hangar pieno di Africa Twin, X-ADV, CB500X, CRF 250 L e Rally) sede dell’Academy ufficiale di Honda, dedicata non solo a chi è già proprietario ma anche a chi è in procinto di diventarlo. Infatti il primo punto a favore è quello di poter prendere la moto a noleggio (e lasciare la propria intatta…).
Marcello (anche detto Bulldozer) è simpaticissimo ed emiliano al 100%: ruvido come la sfoglia tirata a dovere e genuino come la splendida terra in cui gireremo in moto. Sarà un gran bel weekend!
Back to basics
Sbrigate le formalità, ci cambiamo al volo e iniziamo con la lezione di teoria in sede e il briefing. La teoria inizia con i rudimenti della guida fuoristrada: movimenti e postura da tenere in sella alla moto con tutto il corpo, sia in salita che in discesa, che nelle curve. Dopo i suoi esempi, saliamo uno per uno in sella alle Africa Twin per una prova “statica” a moto spenta sorretta dagli altri istruttori. Chiariti i primi dubbi si parte finalmente!
La pioggia dei giorni precedenti ha reso inagibile il campo di allenamento principale, quindi deviamo verso un ampia ex cava, asciutta e pianeggiante dove iniziare a farci le ossa. Si inizia semplicemente accompagnando a piedi la moto a motore acceso, per acquisire la giusta sensibilità gas/frizione. Subito dopo si torna in sella per innumerevoli giri, in ogni senso, mirati ad affinare la guida in piedi e il controllo nelle curve strette, sempre senza sedersi. Lo staff è presente su tutto il tracciato, per ogni partecipante c’è la giusta attenzione al particolare, ogni errore viene notato e corretto.
Apprendimento progressivo
Una cosa che abbiamo apprezzato fin da subito è la formula del corso progressivo: man mano che un allievo apprende più o meno velocemente, viene “spostato” agli esercizi successivi con gli altri istruttori, in modo da massimizzare tempo e apprendimento.
Dopo pranzo si passa ad un altro scenario: dal secco della mattina ad un ambiente che alterna erba bagnata, fango e pozzanghere. Si percorre un tracciato a forma di otto, l’aderenza diminuisce e mettere in pratica le nozioni della mattina diventa fondamentale. Ma per gli istruttori non siamo sporchi abbastanza e ha inizio il “battesimo del fango”, nulla di complicato ma insidioso quanto basta per metabolizzare la tecnica che Marcello ci ripeteva come un mantra ad ogni passaggio (mi rimbomba ancora la sua voce nelle orecchie…).
La prima giornata volge al termine e tutti i nostri sforzi vengono premiati con qualche giro su di un piccolo percorso “single track” dove ci siamo divertiti come bambini dando sempre più gas: lo avrei fatto per altri 50 giri almeno.
Torniamo alla base e scopriamo che le sorprese non sono finite. La prima è l’Hotel Maison de Vie, dove ci attendono: il personale di un’ospitalità disarmante e una struttura che sembrava una bomboniera, del resto anche il comfort conta quando si va in moto. La seconda è la cena in agriturismo, il Poggio Caminata, a base di prodotti e ricette locali buonissime, tante chiacchiere tra amici. Ma anche la stanchezza bussa alla porta e torniamo tutti in hotel perché domani si va fuoristrada a scoprire i colli piacentini!
Giorno due: fuoristrada a spasso per i colli.
Buona strada a tutti e ricordate che “Le strade sono fatte per i viaggi, non per le destinazioni” (Confucio).
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