La Dakar 2022 non finisce di stupire e alla 6a tappa i motociclisti scioperano per il tracciato troppo pericoloso. Scelta giusta o eccesso di paura?
Dopo circa 100km della sesta tappa del Dakar Rally, i motociclisti si sono fermati protestando per le condizioni molto pericolosi del loro tracciato, solcato nel giorno precedente da auto e camion che di fatto lo hanno reso molto difficoltoso. Comunque bene Lucci e Petrucci.
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Tappa 6 – Riyadh > Riyadh
Per l’ultimo giorno di gare prima del giorno di riposo, le auto e le moto sono partite contemporaneamente dalle 7:45 in poi sulle rispettive speciali. Mentre le auto trovavano sul terreno di fronte a loro le tracce scavate dalle due ruote nel giorno precedente, i motociclisti di testa, abituati ad affrontare piste immacolate o almeno segnate solo da alcuni loro colleghi che aprivano la strada, è stata un’esperienza senza precedenti.
Con crateri e canyon scavati dalle auto e dai camion nel giorno precedente, Daniel Sanders ha percorso solo cento chilometri per conquistare la sua terza vittoria di tappa alla Dakar, con un tempo che gli ha permesso di salire sul podio provvisorio e scavalcare Adrien Van Beveren in classifica generale.
Così, prima del giorno di riposo, i piloti hanno percorso solo una piccola porzione del tracciato. Una scelta sicuramente condivisibile dal punto di vista della sicurezza ma contestata da alcuni piloti privati che sono parecchio avvezzi a queste condizioni partendo dalle retrovie. Proprio Tiziano Internò ha sottolineato questa condizione, ovvero le difficoltà del terreno che si creano con il passaggio delle auto e dei camion oltre al traffico spesso pericoloso, ma che nessuno degli inseguitori ha mai contestato perché fa parte della Dakar.
Tappa 7 – Riyadh > Al Dawadimi
Così dopo un giorno di riposo, trascorso in realtà a mettere a punto tutti i veicoli, il circo è ripartito alla volta di Al Dawadimi. La tappa di oltre 700 km con oltre 400 di speciale ha poi punito tutti, con un terreno estremo di roccia, sassi, sabbia e tante difficoltà.
Questa tratta ha messo fuori combattimento Daniel Sanders mentre ha messo il turbo a Ignacio Cornejo, che è tornato sulla scena con la navigazione vincendo su Honda la sua terza speciale in questa Dakar e la sua quarta in carriera. Ma il grande vincitore della giornata è stato Adrien Van Beveren, che è stato premiato per la sua costanza tornando in testa alla classifica generale. Ora ha un margine di 5′12″ sul formidabile Matthias Walkner.
Molto bene Lucci che arriva 26° mentre Danilo Petrucci chiude la tappa al 44° posto, seguito da Tonelli e Gritti. Si difendono bene gli altri Italiani, con Picco che chiude la stage al 87° posto e Piolini al 105° nonostante la clavicola “imbullonata” a una piastra. ‘’Sembrava di guidare per 8h aggrappati ad un martello pneumatico.. un vero incubo’’ dichiara Lorenzo che ha dovuto addirittura fermarsi per la prima volta in 8 giorni per prendere un lieve antidolorifico con la placca in titanio che gli sostiene la clavicola ‘’in fiamme’’.
Le parole di Oscar Polli
Il nostro pilota Tecnosport, Oscar Polli, ci manda il seguente messaggio vocale.
“La dakar per ora si è corsa con il gas a 3/4 e ora inizia davvero a entrare nel vivo. Non ho potuto verificare le condizioni del percorso oggetto di critiche ma sicuramente è condivisibile il maggior riguardo per la sicurezza di tutti i piloti. La gara è ancora lunga e non mancheranno le sorprese. Bene gli Italiani, sia Lucci che Petrucci, che gli altri che non mollano, seppur viaggino nelle retrovie. Noi in categoria Classic viaggiamo tra gli ultimi a causa del tempo perso per il cambio motore, ma la Dakar rimane l’esperienza più bella di sempre, soprattutto quando si arriva ai veri bivacchi nel nulla, lontano dalle città.”