Lombardia e 14 province di Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Marche: dentro quest’area bisognerà fino al 3 aprile evitare ogni spostamento.
E le misure restrittive arrivano per tutto il Paese e prevedono, oltre alle scuole, la chiusura di cinema, teatri, pub e discoteche: il governo “raccomanda” agli anziani di restare a casa, ai datori di lavoro di promuovere congedi e ferie, e a tutti i cittadini di limitare gli spostamenti.
1Spostamenti
C’è poi un’area del nord dove le limitazioni sono rigide e – annuncia Conte – arrivano controlli sugli spostamenti, che andranno giustificati, a partire da stazioni, aeroporti, strade: l’intera Lombardia e le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia.
“Le limitazioni introdotte non vietano gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro. Salvo che siano soggetti a quarantena o che siano risultati positivi al virus, i transfrontalieri potranno quindi entrare e uscire dai territori interessati per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa.” Il provvedimento prevede anche che i cittadini in viaggio nelle ‘zone di sicurezza’ facciano un‘autocertificazione per spiegare le “comprovate esigenze” lavorative, di salute o le situazioni di necessità alla base degli spostamenti. Controlli nelle stazioni, negli aeroporti e lungo le strade della Lombardia e delle 14 province interessate dal decreto.
2No quarantena a chi si sposta per lavoro
L’ordinanza di protezione civile emanata questa sera chiarisce che chi deve spostarsi per esigenze di lavoro, come gli autotrasportatori o il personale ferroviario, può farlo e non è perciò sottoposto a misure di quarantena. Lo chiariscono fonti di governo spiegando che la disposizione integra le ordinanze di varie regioni in particolare del Sud, specificando in maniera univoca per tutte che non si possono porre in quarantena coloro che per ragioni di lavoro debbano entrare o uscire dalle zone del contagio.
3Trasporto merci
“Le merci possono entrare ed uscire dai territori interessati. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all’interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci”. Lo precisa una nota esplicativa del dpcm pubblicata sul sito del governo. L’Assolombarda ha messo a punto un vademecum per le imprese. ‘Nessun blocco a produzione e merci’ ma “è opportuno adottare misure di prevenzione e di cautela nei confronti dei trasportatori”. Lo sottolinea Assolombarda provando a chiarire alcuni nodi del decreto in vigore da oggi fino al 3 aprile. “Gli autisti non possano scendere dai mezzi e siano muniti di dispositivi medici di protezione e prevenzione quali mascherine e guanti monouso; se il carico/scarico richiede la discesa dal mezzo deve essere mantenuta la distanza di sicurezza (1 metro) e la documentazione di trasporto sia trasmessa in via telematica”.
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