Itinerario in moto da Urbino, nel Montefeltro, attraverso le Gole del Furlo fino a Fano. Un tour ricco di curve, natura, sapori e arte.
La Regione delle Marche non desta mai tanto clamore quanto le vicine regioni, ma offre un’accoglienza unica e un turismo che non teme confronti. Dalle cittadine sulla costa, ai borghi medievali, dalle bellezze naturali alle produzioni enogastronomiche d’eccellenza
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Partendo da Urbino
Urbino, tra i Patrimoni dell’Unesco, vanta uno dei più preziosi centri storici d’Italia, protetto dalle sue spettacolari mura più volte abbattute e ricostruite nel tempo. Si accede da ben quattro per giungere “nel cuore” della cosiddetta “città ideale” per scoprire quel Palazzo Ducale dalla facciata nota in tutto il mondo quale effige del Rinascimento. Da non perdere, al suo interno, la Galleria nazionale delle Marche, per i capolavori assoluti del Rinascimento che fanno parte del nucleo del Quattrocento: dalla “Flagellazione” e la “Madonna di Senigallia” di Piero della Francesca, la “Città ideale” attribuita a Laurana, e il “Ritratto di gentildonna” di Raffaello Sanzio.
Per godere del meraviglioso paesaggio che offre il Montefeltro, è d’obbligo una passeggiata fino alla fortezza Albornoz. Nel parco di questa struttura militare del XIV secolo, si gode di una veduta magnifica sulla città e sulle sue colline. Ph. di valtercirillo, Pixabay
Attraverso Urbania, Acqualagna e le Gole del Furlo
Si parte poi alla volta di Urbania, seguendo le numerose curve della divertente SS73bs. La cittadina è famosa per le maioliche rinascimentali e per il centro storico caratterizzato da numerosi portici (la chiamano infatti “la piccola Bologna“). Fuori dalle mura è degna di nota la curiosa storia dei due ponti: il ponte dei Cocci, per l’usanza di mettere ad asciugare sulle sue spallette le ceramiche che spesso cadevano nelle acque del Metauro; il ponte del Riscatto dove i pellegrini lasciavano del denaro alla Madonna per pagare il riscatto dei cristiani prigionieri in Terrasanta. Ph. By Diego Baglieri – Own work, CC BY-SA 4.0
Si riprende quindi strada, sulla Provinciale 55 in direzione Acqualagna, famosa per il suo pregiato tartufo bianco e la fiera che si svolge tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre. Inutile suggerirvi una “sosta enogastronomica”.
Poco dopo il Borgo, ci imbattiamo quindi nelle splendide e suggestive Gole del Furlo, a Fossombrone, la porta di accesso settentrionale scavata dal fiume Candigliano che qui confluisce nel Metauro. Nota a tutti la galleria “forulus”, voluta da Vespasiano per consentire il transito dei carri di grandi dimensioni e delle macchine da guerra. Il tunnel, una delle più incredibili operazioni d’ingegneria stradale della storia, fu completato in soli cinque anni, fra il 73 e il 77 d.C. scavando a colpi di scalpello! Inoltre rammentiamo che ci troviamo all’interno di riserva naturale dove si può osservare l’aquila reale nel suo periodo di nidificazione.
Sulla strada per Fano
Prima di giungere a Fano, sempre lungo la SS73bis, consigliamo di non perdere la visita a Mondavio, splendida cittadina ancora oggi protetta da una cinta muraria e “difesa” da una imponente rocca, nel tempo dominata dalle note famiglie dei Malatesta, dei Piccolomini, dei Medici, dei Montefeltro e dei Della Rovere.
Guidando sulle dolci curve della statale, dalle colline si scorge il mare, in un panorama che ricorda un dipinto, in particolare dalla chiesa settecentesca di San Salvatore e dal convento camaldolese di Monte Giove. Si giunge infine a Fano, al cui ingresso domina l’Arco di Augusto. La città ospita tanti scorci suggestivi e consigliamo di girarla tutta, dalle logge rinascimentali di San Michele alla cattedrale, alla piazza XX settembre con il noto Palazzo della Ragione nel suo tutt’uno con la Corte Malatestiana. Ph. di Aetio65, Pixabay
A tavola
Partendo dall’interno, oltre al tartufo di Acqualagna, da provare sono formaggi Dop come la Casciotta di Urbino, salumi conservati nella cera d’api o sotto la cenere, da gustare con la tradizionale piada, o meglio con la crescia. Se poi vi si è “aperta una voragine” allora chiedete la squisita trippa marchigiana, piatto povero e icona della regione. Giunti sull’Adriatico non si può perdere lo squisito “brodetto“, realizzato con almeno dieci tipi diversi di pesce.
Mappa
Foto di copertina Gola Furlo: di Mirko Marchetti, Own work, CC BY-SA 4.0