Lago Maggiore in moto passando da: Angera e la sua Rocca, l’Eremo di Santa Caterina, la Valle Antrona, l’Alpe Cheggio e l’Alpe Russi.
Rocca di Angera
Il Lago ha il suo fascino ma onestamente le strade non sono sempre il massimo del divertimento. Decidiamo per questo motivo di partire da Angera, per una caffé veloce e una visita alla celebre Rocca di Angera. Questa si erge maestosa su uno sperone di roccia che domina la sponda meridionale del Lago Maggiore. Ancora oggi di proprietà dei Borromeo, al suo interno, un coinvolgente percorso conduce alla scoperta delle imponenti Sale Storiche e del Museo della Bambola e del Giocattolo, il più grande d’Europa. A fare da cornice è il ricercato Giardino Medievale, ricco di significati simbolici, realizzato a seguito di accurati studi su codici, documenti d’epoca e immagini su manoscritti miniati. Foto di WikimediaImages da Pixabay
Santa Caterina del Sasso
Lasciata Angera riprendiamo la strada in direzione Laveno con un’altra breve sosta culturale e panoramica allo splendido Eremo di Santa Caterina del Sasso, abbarbicato su uno strapiombo di parete rocciosa a picco sul lago nonché uno tra gli scenari più suggestivi del Lago Maggiore. Si raggiunge dal piazzale sovrastante, scendendo una panoramica scala di 240 gradini, o semplicemente usufruendo del comodo e moderno ascensore (€ 1,00 andate e ritorno). L’Eremo venne fondato nel XIII secolo dal mercante Alberto Besozzi di Arolo (Leggiuno), il quale, durante un naufragio, fece voto a S. Caterina di rifugiarsi qui in una grotta. Nel 1195 fece costruire una chiesetta a S. Caterina d’Alessandria come segno di pubblico ringraziamento per grazia ricevuta. Di Mattana – Opera propria, CC BY-SA 3.0, Collegamento
Laveno e Mergozzo
Dopo tanti scatti e la visita alle varie strutture dell’Eremo, arriviamo a Laveno, dove prendiamo il veloce ma sempre affascinante traghetto che ci trasporta sulla sponda opposta. La navigazione è piacevole e una bella variante alle nostre selle in cuoio. Costeggiamo la sponda destra del Lago di Mergozzo, piccola bomboniera tra i monti che iniziano a far cornice alla Val D’Ossola. Il borgo è piccolo e la sua piazzetta a bordo lago è un incanto, sia per una sosta veloce che per un pranzo.
Valle Antrona
Lasciata Mergozzo la strada non è molto divertente, per questo motivo consigliamo di fare un allungo veloce sulla statale SS33, per arrivare prima a Villadossola, dove inizia la strada che ci porta al Parco Naturale della Valle Antrona. E’ un parco di alta montagna, con 4 bacini artificiali in quota ed il lago d’Antrona, originato da una frana nel 1642. La strada inizia a farci di nuovo divertire e curva dopo curva si respirano gli odoro di montagna. Si sale sempre più in alto, le curve si stringono e l’andatura rallenta, per sicurezza e per godere del paesaggio da cartolina tra boschi, prati e pascoli. By Alessandro Vecchi – Own work, CC BY-SA 3.0, Link
Giunti ad Antronapiana si può optare o visitare entrambe:
- l’Alpe Cheggio dove si può fare il giro a piedi del Lago dei Cavalli o fermarsi e rifocillarsi al Rifugio Città di Novara per degli ottimi piatti locali di selvaggina, polente e formaggi.
- l’Alpe Russi e il Lago di Antrona, altrettanto suggestivo e affascinante. In una giornata non riteniamo però fattibile il giro a piedi di entrambi i bacini.
Per il tour è stata utilizzata una Harley-Davidson Heritage Classic del 2016, molto comoda per le percorrenze brevi e medie, d’ottimo ausilio l’abs in qualche frenata critica in discesa e il grosso bicilindrico da 103ci (1.690cc) con la sua ottima ripresa ai giri più bassi. La posizione di guida ogni tanto affatica le gambe e costringe a “sgranchirsi” mettendo i piedi sulle pedane del passeggero o sul paramotore. Comode e capienti le borse in. Esteticamente la casa di Milwaukee con questa colorazione, old school e molto elegante, non ha rivali. |
Foto laghi: Di Alessandro Vecchi – Opera propria, CC BY-SA 3.0, Collegamento – Di Enrico Robetto – Opera propria, CC BY-SA 4.0, Collegamento