Trial: una delle migliori discipline per imparare ad andare in moto, gestire peso ed equilibri e scoprire uno sport tecnico e a contatto con la natura.
La nostra rubrica sulla sicurezza stradale e su come migliorare le proprie capacità passa anche dagli ostacoli del Trial e dall’apprendimento delle sue basi. In un pomeriggio con Andrea Buschi abbiamo imparato tanto e ci sentiamo ancora più padroni delle moto che guidiamo, soprattutto per chi guida maxi-enduro e crossover.
Indice dei contenuti
Andrea Buschi e la Trial school
Andrea non è un ragazzino, del resto parliamo di un Campione Europeo nonché di un Tecnico federale (di quelli che insegna a insegnare per intenderci). Ma sul suo volto, oltre all’esperienza, leggiamo a lettere cubitali I LOVE TRIAL. Una vera passione che va oltre la professione, il che aiuta, non solo tecnicamente, ad apprendere con maggior entusiasmo tutto quello che ci spiega.
Tra una gara e l’altra, Andrea Buschi si dedica a tempo pieno alla sua scuola di Trial, non solo per formare atleti e agonisti del palcoscenico internazionale ma anche per avvicinare a questa bellissima disciplina tanti giovani, anche bambini e non pochi adulti.
La Scuola nel 2013 è stata nel Trial la prima in Italia ad essere certificata dalla Federazione Motociclistica Italiana e per questo si avvale di collaboratori che hanno conseguito la qualifica di Tecnico di Guida FMI, una garanzia di sicurezza, competenza, qualità e metodo.
Dal 2018 La scuola con il suo progetto giovanile “Imparare divertendosi” si avvale della collaborazione sportiva di SPEA azienda leader nei Test Equipment che ha permesso di svolgere esperienze formative in Spagna con il coinvolgimento diretto di Toni Bou e la “Primavera del Trial” SPEA-RFME.
Le moto da Trial
Le “moto” da Trial, in realtà veri e propri attrezzi sportivi, sono davvero diverse da quelle a cui siamo abituati, ma sono appunto studiate per una conduzione totalmente diversa dall’ordinario. La sella, superflua, è scomparsa perché si guida solo in piedi (ricompare solo in alcuni modelli per il moto-alpinismo). Il manubrio, bello largo ha una piega fatta per trovare la “centralità” ovvero la posizione migliore per il controllo e l’equilibrio, assieme alle pedane leggermente più arretrate. Motore 2 tempi, avviamento a pedale e tantissima potenza tutta in basso, completano questo strano attrezzo, a cui però ci si abitua subito, come quando da ragazzini s’imparava stare in pedi sulle mountain bike.
La ciclistica è studiata per avere un angolo di sterzata impressionante e delle sospensioni molto reattive per le manovre da fermi. La velocità non è contemplata, nemmeno quando si fa moto alpinismo, a ritmi lenti con l’obiettivo di godersi natura, panorama e ostacoli ovviamente.
Il corso e la giornata
Il corso che abbiamo fatto noi è durato poco più di due ore, sufficienti a comprendere le prime basi e uscirne come dopo 4 ore di palestra.
Si inizia con il Surplace, ovvero stare in piedi da fermi, base del trial per ogni movimento successivo, che sia una semplice curva o il salto di un ostacolo. Sembra difficile, ma in realtà, quando Andrea spiega, i fatti arrivano subito. Certo a 46 anni e con 34 anni di esperienze in altre discipline non è facile “liberarsi” di posizioni e movimenti da pista o da enduro, ma già al terzo tentativo diamo prova di non essere malaccio.
Poi passiamo a semplici esercizi come lo slalom tra birilli molto ravvicinati, dove Andrea “danza” io arranco a scatti, ma concludo quasi bene, sempre grazie alle tecniche di insegnamento di Andrea Buschi. A seguire piccole salite e discese, le impennate (non per fare i tamarri al bar) e i primi piccoli ostacoli.
Perché provare
La propria sicurezza in moto soprattutto in strada, dipende da molti fattori, in primis da se stessi. Per questo motivo, il miglior investimento non è solo su moto e dispositivi di sicurezza ma soprattutto sulle proprie capacità di guida, in ogni condizione.
Per questo motivo consigliamo a tutti di provare almeno una volta cosa vuol dire fare trial, soprattutto perché ci si rende conto che tutti quei consigli possono tornare utili anche in situazioni banali come il traffico, come nell’enduro tecnico, come in un tornante stretto in salita.
Non per ultimo, il Trial è una disciplina estremamente affascinante, tecnica e un’eccellente scuola di formazione per i più piccoli, lontano dai pericoli della strada e a stretto contatto con la natura. Per info e costi potete contattare Andrea Buschi tramite il sito buschitrialschool.it
Attrezzatura da Trial
Per il corso di Trial con Andrea abbiamo utilizzato un completo HEBO, lo specialista spagnolo in abbigliamento tecnico e protezioni:
- Casco ZONE 5 AV H-TYPE
- Stivali Trial Technical 2.0
- Maglia e pantaloni Trial Tech H
- Ginocchiere Defender Pro
Ci vediamo al prossimo episodio di Drive Better!