Tanti Km in giro tra le Alpi per testare a fondo la speciale Yamaha Niken GT su ogni tipo di fondo, tra i tornanti e sulle strade più belle tra Carinzia e Friuli.
Abbiamo approfittato di un bel weekend di Settembre per provare bene la Niken GT, una moto futuristica, particolare e dalla sicurezza impareggiabile. Un viaggio di oltre 2.000 km in pochi giorni per comprendere se merita l’appellativo di “moto” e se ha le doti per battere altre Sport Tourer.
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Com’è
Inutile girarci intorno, la Niken è strana, ovvero unica nel suo genere, visto che parliamo di una moto con due ruote anteriori. Una vera rivoluzione, visto che non parliamo di uno scooter, ma di una vera e propria moto, che non sta su da sola, che ha il cambio e che emoziona più di una due ruote.
Davanti è mastodontica, robotica, sembra uscita da un film futuristico dove le macchina hanno un’anima, e in questo caso ce ne siamo davvero resi conto. Inutile nascondersi dai curiosi, dagli “anziani da cantiere”, dai bambini e dai motociclisti e puristi più scettici. Quando si gira con la Niken vi sentirete più osservati di un’attrice di Hollywood (nel bene e nel male).
Una volta in sella, un po’ altina, ci si sente padroni della strada, con tutti i comandi a portata di mano, eccellente visibilità e protezione aerodinamica. La sella è confortevole anche sulle lunghe distanze, ma avrei preferito un po’ di imbottitura in più, idem per il passeggero. Posizione di guida ottimale sia in crociera che nella guida sportiva. Strumenti ben visibili. Borse staccabili capienti ma non impermeabili (di serie sono fornite due sacche stagne interne). Manopole riscaldate e cruise completano le dotazioni per macinare tanti chilometri in comodità.
Come va
Continuo a insistere: andate a provarla. Descrivere certe sensazioni non è semplice e noi in un lungo weekend ne abbiamo provate di ogni. La prima impressione dopo poche curve è quella di una “doppia moto” anteriore, ovvero si percepisce subito un senso di sicurezza mai provato prima, anche se il feeling diretto sull’avantreno non è dei migliori, nel senso che il doppio forcellone anteriore è un po’ pastoso.
Bisogna fidarsi, quasi alla cieca, perché a ogni curva che fate pensando che sia una piega da MotoGP in realtà è sempre sotto il suo potenziale. Del resto, avere due ruote anteriori significa doppio grip, doppia sicurezza, dove una gomma saltella o perde aderenza, l’altra è li, sempre entro i limiti della fisica ovviamente.
Il motore è una bomba in basso: senza darvi i numeri vi dico solo che partivamo in seconda e che abbiamo fatto tornanti in salita in terza. Massimo divertimento garantito in ogni situazione, soprattutto nel misto stretto, dove la Niken implora di essere frustata e fatta scatenare. Ciclistica e motore sono state perfettamente sincronizzate per una sport tourer che non teme le super motard e le maxi enduro più spinte e stradali, e che in uscita di curva ricorda l’effetto “carving” degli sci.
Per chi è
In un weekend di oltre duemila chilometri, con i bagagli e tutte le condizioni meteo, abbiamo testato la moto al 100%. Una vera sport tourer pronta per viaggiare, per percorrere migliaia di km e per far divertire il pilota sulle strade di ogni tipo. Abbiamo sempre cercato il limite su asfalto asciutto, bagnato, lucido e scivoloso, sporco e persino sui tornati di sanpietrini del Wurzenpass.
Possiamo dire che è una moto per tutti, senza peli sulla lingua. Per chi vuole qualcosa di “osé”, per chi cerca adrenalina e sicurezza, per chi torna in moto dopo tanti anni, per le donne, per chi viaggia in coppia ma soprattutto per chi mette divertimento e sicurezza prima dei commentacci degli altri (che non sanno cosa si perdono).
Pro e contro
Ci è piaciuto il motore, sempre presente in basso, come una bicilindrica (anche più), la ciclistica, perfetta e capace di portarvi alle pieghe che avete sempre sognato, le borse molto capienti e staccabili di serie.
Non siamo impazziti per la sella, che sulla GT avrei preferito più imbottita, i blocchetti dei comandi che assieme al display chiedono un restyling e magari un po’ di “connettività”, come le prese da 12v da sostituire con le USB.
Ma se mi chiedete se vorrei farci un altro giro vi rispondo di si senza pensarci due volte.