Enduro tecnico e extreme test della Honda CRF 250 Rally

Enduro specialistico in compagnia di Oscar Polli e test duro della piccola Honda CRF 250 Rally: un test davvero estremo.

Andare fuoristrada ha mille gradazioni di grigio. Noi abbiamo deciso di unirci ad una session di enduro specialistico con Oscar Polli, istruttore federale, ed alcuni suoi “alunni” per una giornata di quelle “toste”.

Ecco il resoconto della nostra giornata di enduro puro su mulattiere portando la Honda CRF Rally 250 davvero al limite delle sue possibilità.

Un po’ da incoscienti e un po’ da curiosi, abbiamo deciso di utilizzare la Honda CRF Rally 250, che io definisco simpatica motoretta tailandese leggermente tuttofare, e portarla letteralmente al limite. “Leggermente” perché, seppur valida qualitativamente, ha dei limiti oggettivi per potenza, peso e misure che ne permettono un uso appunto “leggero” su asfalto, sterrati, trasferimenti (a meno che non vogliate spendere tanti euro per modifiche sostanziali). Memori comunque delle “performance” al Rally dell’Umbria, prepariamo la moto e andiamo spensierati…

La giornata è itinerante attraverso gli splendidi boschi delle colline biellesi. Partiamo da Santhià, dalla Pista di Motocross, con Oscar in testa e la “classe” dietro, tutti muniti di leggere e potenti enduro specialistiche KTM e Husqvarna, ovviamente con le gomme giuste. Io seguo a ruota con la “Baby Rally”, molto bella esteticamente, ma con oltre 157 chili di peso (oltre camere d’aria e gps) è come avere dietro la “zavorrina” e sotto un motore resistente ma che deve girare sempre molto alto per spingere (e spesso non ce la fa).

COME VA (in condizioni di media difficoltà)

Da subito comprendo che sarà una giornata poco divertente per me. Le gomme “dual”, Pirelli MT21, si riempiono subito di fango e già arranchiamo nei primi tratti tecnici con fondo scivoloso e fango per le piogge recenti. Il peso della moto si fa sentire subito: alle basse velocità lo sterzo si chiude ad ogni sasso/tronco più grandi della media. Ringrazio realmente Oscar per gli insegnamenti appresi durante i corsi precedenti, di Enduro e di Cross, senza non sarei arrivato in fondo. La fatica è comunque notevole. Bisogna tenerla sempre su di giri per salire sulle mulattiere che si fanno sempre più insidiose, stare quasi costantemente in piedi con la moto ben stretta tra le gambe, dare gas sempre, in ogni condizione per non perdere abbrivio ed evitare rimbalzi sugli ostacoli.

Le sospensioni originali non aiutano, andrebbero modificate, cosi come il gruppo ottico e il cupolino che aggiungono peso in alto assieme al capiente serbatoio. Vero anche che il parabrezza ci ha salvato da rovi e rami.

Per cui mentre gli altri si divertono tanto e salgono spediti sugli splendidi sentieri piemontesi, tra boschi e passaggi che nemmeno immaginavo si potessero fare in moto, noi purtroppo facciamo i conti con i limiti della “motoretta” e con le cadute che aggiungono ulteriore fatica per tirarla su nelle condizioni/posizioni peggiori. Ma ce la facciamo, grazie alla tecnica imparata in questi mesi con la Scuola di Oscar Polli, alla forza di volontà, allo spirito di sopravvivenza e per le ottime linguine al ragù che l’osteria.

IN CONCLUSIONE

honda crf 250 rally enduro oscar polliE’ abbastanza fighetta per l’aperitivo in città, comoda per brevi spostamenti e a velocità ridotte, sufficiente per strade bianche, sterrati leggeri e “rally” amatoriali. L’ergonomia è buona, le pedane vanno cambiate con un paio maggiorate, la sella bassa aiuta le manovre in città e a prevenire cadute (non senza colpi di reni notevoli), il cupolino protegge abbastanza bene.

Resta comunque, visti i numeri, un mezzo molto amato dai suoi fan, che potrebbero, anche tramite i corsi e l’esperienza di istruttori federali come Oscar Polli, imparare ad usarla al meglio e conoscerne anche i limiti, anche per non trovarsi involontariamente in difficoltà, che in moto non è mai bello.

A mio parere, se l’intenzione è fare fuoristrada seriamente, anche da neofiti, statene alla larga. Se vi serve un mulo da uso quotidiano con occasionali uscite fuoristrada leggere o poco impegnative, potrebbe andare bene per i costi ridotti e i lunghi intervalli di manutenzione. Conosco persone che ci han speso sopra diverse centinaia (e migliaia di euro) per rifare le sospensioni e/o il motore, ma ne vale veramente la pena? Ai posteri l’ardua sentenza!

Abbiamo usato: Gaerne (stivali), Pirelli (pneumatici), O’Neal (abbigliamento), Acerbis (casco in fibra e paramani), Accapi (intimo tecnico), Zandonà (protezioni), Kite Parts (Manubrio).

PIEGA MANGIA VIAGGIA

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