La vittoria del rally più estremo è di Kevin Benavides, che si aggiudica la Dakar 2023 nell’ultima giornata. Molto bene Paolo Lucci e Lorenzo Fanottoli.
Una Dakar fuori dagli schemi, tornata a essere quella tosta di una volta anche se decisamente più corta delle prime edizioni. Le KTM hanno dominato davanti alla Husqvarna di Skyler Howes ma la vera soddisfazione è avere ben 2 Italiani tra i primi 50 piloti.
Kevin Benavides, Toby Price e Skyler Howes hanno sofferto come tutti ma il vero spettacolo è stato vederli gareggiare con pochissimi secondi di scarto fino alla fine. Ed è stata proprio la giornata finale a fare la differenza e solo chi ha retto fino all’ultimo chilometro senza errori è riuscito ad aggiudicarsi il primo posto del rally più estremo che ogni anno appassiona migliaia di piloti e persone da tutto il mondo. La Dakar più lunga disputata in Arabia Saudita si è ridotta a uno sprint. Kevin ha confessato di aver dovuto tornare indietro una volta per convalidare un waypoint, ma Toby l’ha fatto ben tre volte. Al traguardo, l’argentino si è quindi unito al club dei due volte vincitori della Dakar (2021 e 2023), con 43 secondi di vantaggio sull’australiano (vittorioso nel 2016 e nel 2019).
Pariamo proprio da Paolo Lucci, che termina la sua prima Dakar in 15esima posizione dopo 14 giorni di gara estenuante. Un percorso che ha visto i piloti soffrire tra rocce, sabbia, freddo, pioggia torrenziale, vento e chi più ne ha più ne metta. Lucci e Fanottoli, hanno saputo mantenere un ritmo costante, conservativo ma non troppo, con quel giusto equilibrio che gli ha permesso di gareggiare bene fino alla fine.
Paolo Lucci, classe 1993, di Castiglion Fiorentino, si è particolarmente distinto per la navigazione e per la tenacia. Nonostante la caduta nella 5a tappa, non ha mai mollato, ha sofferto e si è rimesso in sella con il desiderio di andare avanti e di arrivare alla fine. Nel piccolo comune toscano sappiamo benissimo che c’è un angelo custode particolare, Fabrizio Meoni, ma non abbiamo dubbi sulle capacità di Paolo Lucci e ora che sul suo petto splende la medaglia di “dakariano” sappiamo che sta già pensando alla prossima edizione.
Il secondo Italiano in classifica è Lorenzo Maria Fanottoli (47°) che l’anno scorso è stato costretto al ritiro da un infortunio. Nato e cresciuto tra Italia e Africa, ha la sabbia e gli sterrati nel sangue e quest’anno la voglia di terminare era senza pari, come conferma il suo coach Oscar Polli che lo ha preparato molto bene ad affrontare tutte le insidie di questa gara. Lorenzo ha sofferto anche lui di una brutta caduta a inizio gara ma si è saputo riprendere subito, concentrandosi fino alla fine per non sbagliare e conservare se stesso e la moto fino alla fine.
Il team Tecnosport ha giocato poi un ruolo chiave nell’assistere i propri piloti, sia in moto che in auto con ben 10 vetture in categoria Classic, tutte piazzate molto bene e arrivate fino alla fine.
Molto bene anche gli altri Italiani in gara come Cesare Zacchetti (64°), che ha ormai la sabbia al posto del sangue, Ottavio Missoni (70°), alla sua prima esperienza, Franco Picco (72°), che ha terminato la sua ennesima Dakar, Iader Giraldi (78°) ed Eufrasio Anghileri (89°).