Caberg casco apribile Horus – Il piacere di viaggiare

Caberg Horus l'apribile con la visiera panoramica e la doppia omologazione.

Caberg Horus è il casco apribile dell’azienda bergamasca studiato per i viaggi e l’uso quotidiano con una visibilità senza pari.

In Italia esistono ancora, per fortuna, aziende che pensano, disegnano e realizzano prodotti sotto il tricolore. Caberg è una di queste realtà, e da decenni propone al pubblico prodotti innovativi, di qualità e soprattutto dalla massima sicurezza.

Abbiamo testato il casco apribile Horus, l’apribile di fascia media, per oltre un mese, durante i nostri tour in Italia in cui abbiamo percorso tanti chilometri in ogni condizione meteo: dalla pioggia gelida dell’appennino alle calde giornate quasi estive. Ora possiamo finalmente tirare le somme.

Indice dei contenuti

  1. Estetica e design
  2. Visibilità
  3. Areazione e comfort
  4. In testa
  5. In viaggio
  6. Sicurezza
  7. Accessori
Caberg Horus - Test e recensione apribile prova review
Caberg Horus – Test e recensione

Estetica e design

Ormai quando si entra in un negozio per comprare un casco, lo si fa davanti allo specchio. Caberg lo sa e ha creato Horus: un modulare dall’aspetto accattivante, con linee disegnate dal vento e dai colori sobri ed eleganti. Il modello da noi provato presenta diverse tonalità di grigio, intervallate da una striscia rossa, mentre sulla mentoniera trova spazio il tricolore dell’orgoglioso made in Italy. Quello in foto è la versione Scout (nero, antracite, rosso). Le componenti esterne, come le prese d’aria, gli estrattori e la visiera si integrano perfettamente nella silhouette del casco.

Visibilità

La visiera del Horus è unica nel suo genere: ha un campo visivo di ben 82° in verticale e, seppur molto tondeggiante, non genera alcun tipo di distorsione visiva, anche con la lente Pinlock (inclusa) e il visierino parasole abbassato.

Caberg Horus - Test e recensione apribile prova review
Caberg Horus – Test e recensione

La prima sensazione quando lo si indossa e si chiude l’Horus è quella di avere un campo visivo pari a un jet. La mentoniera è progettata con un profilo centrale più basso, senza rinunciare alla sicurezza, permettendo al pilota di vedere molto più in basso del solito, senza dover muovere la testa. Sembra poco, ma muovere solo gli occhi per osservare la strumentazione o il GPS, è molto più sicuro e rapido che muovere la testa, riducendo al minimo i tempi di messa a fuoco e “distrazione”.

Anche lateralmente il campo visivo è così ampio che permette di percepire sempre quello che accade intorno a noi, dal veicolo che ci sorpassa, a ciò che succede magari nelle strade laterali, sui marciapiedi e agli incroci.

Areazione e comfort

Abbiamo provato l’Horus sia con una enduro stradale, in posizione abbastanza eretta, che a bordo di moto più sportive senza parabrezza.

Caberg Horus - Test e recensione apribile prova review
Caberg Horus – Test e recensione

Con il casco chiuso, quando le temperature si alzano, la presa d’aria superiore, perfettamente integrata nella calotta, permette un flusso di freschezza davvero piacevole e molto ben diffuso. L’aria calda poi esce dagli estrattori posteriori, ben celati dalle linee aerodinamiche del casco. Ovviamente, quanto più si è esposti al vento, tanto più si viaggia freschi, quindi l’effetto si riduce se si usa un parabrezza molto alto e coprente.

Nella parte inferiore, sulla mentoniera, la presa d’aria in posizione aperta permette di eliminare velocemente l’eventuale appannamento e di generare un piacevole flusso tra bocca e naso quando si viaggia ben sigillati.

In testa

Gli interni, estraibili e lavabili, sono freschi e morbidi al tatto. Dopo pochi giorni di utilizzo le imbottiture iniziano ad adattarsi alla propria testa, aderendo senza creare punti di pressione. La loro composizione permette all’aria di circolare bene intorno alla testa quando si aprono le prese d’aria, mentre con i climi più freddi o la pioggia, a casco chiuso, si è ben sigillati al riparo dalle intemperie, anche con le turbolenze che i parabrezza spesso generano.

Caberg Horus - Test e recensione apribile prova review
Caberg Horus – Test e recensione

Le orecchie trovano il loro spazioso “habitat” negli alloggiamenti dedicati, sia per non esercitare alcuna pressione, sia per alloggiare in pochi secondi gli altoparlanti del sistema Bluetooth per cui il casco è predisposto. Invisibile, ma c’è, la predisposizione per gli occhiali da vista, che non intralciano con la visiera parasole, alla giusta distanza dal volto.

Il meccanismo di apertura e chiusura della mentoniera si trova subito anche con i guanti più spessi ed è immediato. Basta una mano per aprirlo e una per chiuderlo.

In strada

In città e sulle statali, il casco in posizione aperta è un vero piacere. Il visierino parasole protegge bene sia dall’aria che dagli insetti e dal sole ovviamente, mentre la mentoniera, una volta bloccata in “posizione J“, risulta essere filante senza opporre resistenza al vento.

Caberg Horus - Test e recensione apribile prova review
Caberg Horus – Test e recensione

Quando poi si superano i 90 km/h si inizia ad avvertire la pressione del vento sulla mentoniera, ma è altrettanto facile trovare una posizione neutra senza assumere posizione innaturali. Sopra queste velocità noi consigliamo comunque di chiudere la mentoniera del casco per una maggiore sicurezza.

In autostrada e alle alte velocità, senza parabrezza, il casco penetra l’aria molto bene e non si avvertono turbolenze sotto la mentoniera. La pressione dell’aria è ben distribuita, così come il peso, evitando particolari sollecitazioni sulla cervicale.

Il comfort acustico è molto buono e con il sistema Bluetooth abbiamo ascoltato musica e fatto telefonate senza difficoltà. Qualche scricchiolio lo abbiamo avvertito invece con il parabrezza della moto tutto alzato, ma ricordo che quest’ultimo genera parecchie turbolenze per la depressione che si crea tra pilota e schermo. Il nostro consiglio è quindi di viaggiare sempre con il parabrezza che arriva fino al mento.

Come sempre ricordiamo nei nostri video, un casco apribile non può essere silenzioso come un integrale. I diversi meccanismi della visiera, della mentoniera, del visierino sono i punti deboli per l’isolamento acustico. Ma anche qui i progettisti Caberg hanno fatto un ottimo lavoro, sigillando e isolando bene la testa da spifferi e turbolenze.

Sicurezza

Il casco gode della doppia omologazione, quindi sia aperto che chiuso rispetta le normative vigenti e, avendo visitato i laboratori Caberg, abbiamo toccato con mano gli standard di costruzione e dei materiali, che vanno sempre ben oltre i requisiti di legge.

Quando si alza la mentoniera, fate un piccolo sforzo in più fino ad avvertire un “clack”. Questo passaggio è voluto dalla casa, perché ci permette di tenere il casco aperto anche senza aver inserito il blocco meccanico, evitando accidentali abbassamenti in marcia. Ricordatevi però di inserire quest’ultimo su “posizione J” per godere dell’omologazione come casco aperto.

Accessori

Il casco è comprensivo di visiera Pinlock presente nella scatola. Inoltre, piccola chicca ma molto apprezzata, se fate bene attenzione alla chiusura micrometrica del casco, troverete un’asola di metallo vuota: serve per legare il casco alla moto con un lucchetto o un cavetto d’acciaio.

A parte potete acquistare il sistema Bluetooth Caberg Just Speak Evo, altrimenti potete inserire quello già in vostro possesso, in quanto la predisposizione è universale.

Numerose le grafiche a da scegliere ma noi segnaliamo in particolare la Tribute, bianca con il tricolore, appositamente realizzato per ricordare l’impegno dell’Associazione Nazionale Alpini di Bergamo durante il difficile periodo del COVID-19, sostenuta da Caberg anche economicamente.

In conclusione

E’ un apribile di fascia media pensato sia per un utilizzo quotidiano che per il turismo, ottimo per chi cerca un valido compromesso tra un integrale e un jet da viaggio, in quanto non si avverte quel senso di claustrofobia quando è chiuso, si vede benissimo e da aperto è un ottimo jet. Per maggior informazioni potete visitare il sito Caberg.