Il nostro itinerario in moto nella Sardegna nord orientale si snoda lungo la famosa SS125 attraverso alcuni dei borghi e delle spiagge più belle dell’isola.
Partiti da Golfo Aranci in direzione Sud siamo andati alla scoperta delle tradizioni e delle bellezze naturalistiche dell’itinerario come Posada, Orgosolo, il Canyon Gorropu per poi passare alle spiagge più belle e ai luoghi d’immersione più suggestivi: ecco tutte le informazioni.
Indice dei contenuti
- I borghi più belli
- Valle di Lanaitto e Canyon Gorropu
- Le spiagge e le immersioni
- Itinerario e altre informazioni
Il nostro punto di partenza per questo tour in Sardegna è Golfo Aranci dove siamo arrivati via nave da Livorno con Corsica Ferries e che è, assieme a Olbia, il punto più facile da raggiungere dal continente, anche per chi parte da Genova o Civitavecchia.
I borghi più belli della costa Nord Est
Prima tappa del nostro giro, Posada, un antico borgo che domina il mare. Il paese conta circa tremila abitanti ed è insignito della Bandiera arancione del Touring Club e inserito tra i borghi più belli d’Italia. E’ uno dei luoghi più suggestivi dell’Isola per storia, cultura e paesaggi. Siamo nel parco di Tepilora, una delle aree verdi più grandi e belle dell’Isola con sentieri che si insinuano tra foreste, sorgenti, lagune e dune di sabbia, ideali per escursioni di trekking, biking e a cavallo. A dominare il borgo, dal XIII secolo, il Castello della Fava, che si può visitare con una piccola camminata adatta a tutti.
Dopo Posada abbiamo deviato verso Galtellì, un piccolo borgo che si adagia su uno spettacolare altopiano ai piedi del Tuttavista, sulla cui cima svetta la maestosa statua bronzea del Cristo, meta di pellegrinaggi. Si visita facilmente attraverso vie lastricate e case in pietra di una piccola comunità straordinariamente devota con ben cinque chiese nell’arco di un chilometro quadrato. Dalla cultura alla natura: il Tuttavista, meta di trekking, separa il paese dal mare e presenta pareti attrezzate per l’arrampicata. Dalla vetta si ammira lo scenario del golfo di Orosei e la Preta Istampata, una roccia con un enorme foro che si affaccia sulla vallata.
Dopo la pausa naturalistica siamo giunti a Orgosolo, borgo famoso in tutto il mondo per i suggestivi murales che adornano stradine e piazze, case del centro storico e facciate di nuovi edifici. Narrano di politica e cultura, intimo dissenso e lotte popolari, malessere e giustizia sociale, vita quotidiana e tradizioni pastorali. Attorno lo spettacolare e impervio paesaggio del Supramonte di Orgosolo: natura selvaggia e incontaminata nel cuore della Barbagia di Ollolai.
Prima di salire verso 1000 metri di quota ci siamo fermati a Mamoiada. Il borgo è un accogliente centro di duemila e 500 abitanti nel cuore della Barbagia di Ollolai, al confine tra Gennargentu e Supramonte. Le viseras, opere dei ‘maestri del legno’, sono esposte nel museo delle maschere mediterranee, dove scoprirai tradizioni legate ai travestimenti, tipici di comunità agropastorali e affini a varie antiche civiltà del Mediterraneo.
Valle di Lanaitto e Canyon Gorropu
Tra Galtellì e Orgosolo, il celebre borgo dei murales, abbiamo deviato per la Valle di Lanaitto, un luogo incontaminato dove si arriva con un breve tratto di offroad facile. La valle di Lanaitto è incastonata in uno scenario incantevole nei territori di Oliena e Dorgali, fra imponenti dorsali calcaree che hanno generato doline, canyon, guglie e grotte. Partendo da Oliena, superato il ponte sul lago Cedrino, la sorgente su Gologone è la prima spettacolare tappa dell’escursione a Lanaitto. Un sentiero alberato conduce agli ingressi delle grotte sa Oche e su Bentu, collegate fra loro e fra le più lunghe d’Europa, paradisi per speleologi. Lasciata la grotta, percorrendo un continuo saliscendi fino al fondo valle, arriverai al villaggio tardonuragico sa Sedda ‘e sos Carros, in passato area di sosta dei carri che trasportavano legname.
Altra tappa imperdibile è il Canyon Gorropu, il più profondo d’Europa, ma per tornare sulla SS125 del Passo Silana, nei pressi della Tomba dei Giganti, abbiamo preso una piccola strada verso Talana e Urzulei: non perdetela, per me è stata una delle più belle strade mai percorse. Dopo Urzulei, consigliamo di fermarvi a pranzo o a cena all’Hotel Gorropu, dove potete anche dormire per visitare il canyon nelle prime ore del mattino. Al Campo Base del Canyon Gorropu partono ogni giorno decine di escursioni, a piedi o in jeep per visitare la maestosità della gola.
Le spiagge e le immersioni
E ora torniamo sul mare, anzi sotto il mare, perché le spiagge della costa est sono tutte bellissime, ma a Cala Gonone, per chi pratica il diving, ci si può immergere sul relitto KT12, un mercantile tedesco affondato dagli Inglesi durante la seconda guerra mondiale. Per immergerci ci siamo rivolti agli esperti subacquei del centro diving Argonauta, che ci hanno accompagnato a oltre 30 metri di profondità per scoprire la fauna e i cimeli che ancora sono visibili sul fondo.
Risalendo la costa lungo la SS125, prima di arrivare alla spiaggia di Berchida, una delle pù famose dell’isola, abbiamo visitato l’Oasi di Biderosa, un altro luogo magico. È una foresta costiera di oltre mille ettari, fiore all’occhiello di Siniscola per varietà di flora e fauna custodite, che si affaccia su cinque calette, una più bella dell’altra, tra cui l’incantevole spiaggia di Biderosa, con alle spalle uno stagno dove dimorano fenicotteri rosa e aironi.
Dall’oasi ci siamo poi fermati al faro di Capo di Comino, a San Teodoro alla spiaggia di La Cinta e poi a Capo di Coda Cavallo, famosa per l’omonima spiaggia e per quella di Brandinchi. Qui abbiamo lasciato nuovamente la moto per immergerci nella riserva marina di Tavolara e Molara. Un vero acquario dove Fabio, titolare del Blu Infinto diving center, ci ha fatto vedere di tutto, dalle cernie più grandi, ai cavallucci marini, alle razze. Un vero spettacolo della natura.
Tutte le informazioni sui luoghi più suggestivi della Sardegna le potete trovare sul sito ufficiale della Regione: sardegnaturismo.it
Mappa e attrezzatura utilizzata
Per il nostro giro in Sardegna abbiamo utilizzato le borse morbide di GIVI, della linea Easy-T, sia laterali che da sella e serbatoio, abbigliamento estivo Hevik, casco apribile Kappa Moto e calzature Stylmartin.
Per le immersioni subacquee abbiamo scelto Scubapro anche per la facilità di trasporto in moto: GAV Hydros Pro, primo stadio MK19, secondo stadio G260, computer Aladin A2, muta Definition, pinne Go Sport e per le riprese il case per smartphone Sportdiver di Sealife.
Si ringrazia Anlas, Wemoto.it e Riders Revolution per i materiali forniti e la preparazione della moto prima della partenza.