Motor Bike Expo 2019 – discount o fiera?

Motor Bike Expo 2019 Verona: una delusione unica

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Verona, Motor Bike Expo 2019: l’inizio della fine?

L’edizione del 2019 ci ha lasciato onestamente abbastanza delusi. In primis, era tangibile un netto calo degli espositori di qualità: parliamo di tanti produttore di settore che quest’anno hanno deciso di non investire più in una Fiera che ormai ha più le sembianze di un mercatino di paese (senza offesa per questi ultimi).

Abbiamo parlato con molti visitatori e con molti degli espositori presenti, i quali hanno confermato la nostra impressione: i costi sono elevati, i servizi anche (il wi-fi per chi espone 4 giorni ha un prezzo improponibile) e ormai lo standard della fiera è calato a tal punto che non è più un investimento ma solo uno spreco di denaro ed energie. Bisogna ammettere che ormai EICMA batte tutti a mani basse, del resto, seppure estremamente onerosa, la fiera milanese offre due giorni per operatori e stampa, nonché molti più servizi e visibilità.

Parlando infatti di comunicazione, ho trovato personalmente ridicolo e anacronistico, ricevere l’accredito media solo per un giorno. Il pass per gli altri giorni è riservato ai giornalisti tesserati. Quindi a chi espone viene negata anche la visibilità che avrebbero con blogger, youtuber e molti altri colleghi che lavorano tantissimo e molto bene, senza essere tesserati all’ordine. Peccato che chi paga per esporre paga anche per i servizi di comunicazione.

Per quanto riguarda l’esposizione, abbiamo per fortuna visto anche tante moto bellissime, preparate ad opera d’arte, tanti accessori senza la ressa di Milano, gli spettacoli miracolati dal tempo discreto di sabato e domenica. Tante cose belle per i nostri occhi ma un calo anche qui dei preparatori stessi, delle loro custom e café racer: avranno sicuramente optato per investimenti migliori. I brand più noti, a parte le case giapponesi (con auto, motoslitte e falciaerba), hanno scelto di fare dei piccoli stand “di rappresentanza”, almeno per far vedere le ultime novità non presenti a Milano (ben poche). Bene il settore turismo, viaggi e off-road. Si farebbe forse prima a dire chi c’era rispetto a chi ha dato forfait.

In netto aumento invece gli “ambulanti” e i temporary store, che ormai sono i padroni della fiera con le loro mille offerte e i visitatori che vanno li per trovare l’affare, la cinesata, il giubbotto di pelle pakistano o la rimanenza del 2003.

Sarà forse anche vero il comunicato stampa in cui gli organizzatori dichiarano un aumento degli afflussi, ma se questo è il trend, spendere 18 euro per girare tra bancarelle è una spesa a mio parere evitabile. O abbassano i prezzi o fanno qualcosa per riportare in auge una fiera che era considerata tecnica e superiore a EICMA per qualità dei contenuti.

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