La Tre Valli Umbre, magnifico itinerario in moto che collega Spoleto ad Arquata del Tronto, passando per la Valnerina.
Ed è proprio dove il terremoto ha colpito di più che noi motociclisti dobbiamo andare, non solo per scoprire quanto sono realmente incantevoli quelle zone, ma anche per farle tornare al loro splendore, mangiare un panino da chi ha perso tutto e cerca di riemergere dalle macerie e farvi tornare quanta più gente possibile.
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Costruita negli anni ’70, la statale è un tratto del corridoio tra il Mare Adriatico e il Mar Tirreno. Vi sono 3 gallerie con lunghezza superiore ai 4 km ciascuna, ma per tutto il resto, saranno la natura e borghi storici a rendere il viaggio davvero unico. La strada mette in comunicazione il bacino dei fiumi Sordo-Corno-Nera (PG) col bacino del fiume Tronto (AP) ed il bacino del Nera con la pianura umbra di Spoleto-Foligno-Perugia.
Spoleto
Partiamo dalla bellissima Spoleto, antica capitale dei duchi longobardi, rimarrete senza fiato grazie alla ricchezza del patrimonio storico-artistico cittadino. Noi vi consigliamo una visita alla maestosa Rocca Albornoziana. Per chi non soffre di vertigini, salite sul Ponte delle Torri, lungo 230 metri e alto 82. Da non perdere: il Teatro Romano (I sec. d.C.), Palazzo Mauri, la chiesa di Sant’Ansano, l’Arco di Druso e Germanico e Palazzo Leti Sensi. Oltre la meravigliosa Piazza del Duomo tra le cose da vedere a Spoleto c’è assolutamente la Cattedrale di Santa Maria Assunta e la Casa Romana attribuita alla madre dell’imperatore Vespasiano Polla.
Ci rimettiamo quindi in moto in direzione est ma decidiamo di prendere la SS395, in direzione Vallo di Nera, con più curve e punti panoramici sulla vallata. Ci immettiamo di nuovo sulla SS685, che intanto si raddrizza un po’: le curve non sono entusiasmanti ma le montagne che cingono la strada sono una splendida cornice.
Cerreto di Spoleto
Arriviamo nei pressi delle antiche roccaforti medievali di Cerreto di Spoleto e la sua frazione Borgo Cerreto. Quest’ultimo è un antico castello sviluppatosi nel periodo alto-medievale, si situa su un crocevia molto importante fin dall’epoca romana, costituiva un avamposto fortificato nei confronti del rivale Castello di Ponte. Il borgo si sviluppa lungo la via che sale a Cerreto di Spoleto conservando, del vecchio abitato, begli scorci con muri in pietra a faccia vista e portali in conci di pietra.
La cittadina di Cerreto di Spoleto riprende il suo nome dalle tante foreste di cerri che crescono nelle aree circostanti ed è di origini molto antiche, probabilmente per la sua posizione strategica tra i terreni governati dai duchi di Spoleto. Il borgo è anche conosciuto come il “Paese dei Ciarlatani”, appellativo diffuso fin dal Cinquecento, quando i suoi abitanti erano descritti come : “Coloro che per le piazze spacciano unguenti, o altre medicine o fanno giochi di mano… da Cerreto soleva in antico venir siffatta gente, la quale con varie finzioni andava facendo denaro”. La cittadina è soprattutto conosciuto per la raccolta dei tartufi neri mentre, da un punto di vista artistico, il monumento più conosciuto di Cerreto è il monastero di San Giacomo del XIV-XV secolo e la Chiesa di S. Maria De Libera, anche essa di epoca rinascimentale.
Norcia
Dopo queste visite riprendiamo il nostro viaggio verso Norcia, tristemente ancora in ginocchio dopo l’ultimo sisma. Gran parte del centro storico di Norcia è oggi nuovamente visitabile. Lo scorcio più suggestivo è senza dubbio quello di piazza San Benedetto, assieme ai monumenti più rappresentativi, come la Basilica di San Benedetto, di cui il terremoto ha lasciato in piedi soltanto la facciata, il Palazzo del Comune, la Castellina e la bellissima Cattedrale di Santa Maria Argentea. Ad oggi, purtroppo, nessuna di queste bellezze è visitabile. La nostra attenzione volge lo sguardo quindi a tutti gli abitanti che stanno provando a rimettere in piedi vita ed economia. Rivolgetevi a loro per tutte le vostre necessità, saranno davvero felici di servirvi.
Consigliamo, in stagione, a deviare verso la famosa Castelluccio di Norcia, celebre per la “Fioritura (o Fiorita) del Pian Grande di Castelluccio“. Un evento storico, culturale e naturalistico molto apprezzato dai turisti e tradizionalmente mantenuto dai nursini. Una meraviglia della natura, un trionfo di colori che si rinnova ogni anno, tra giugno e luglio, incantando tutti.
Arquata del tronto
Il nostro viaggio prosegue quindi verso Arquata del Tronto. Anche questo paese ha subito pesantissime devastazioni. Ha resistito, ma non senza ferite, la Rocca Medioevale, che oggi è in fase di messa in sicurezza. Preposta al controllo dei 13 borghi che si affacciano sui parchi nazionali dei Monti Sibillini e dei Monti della Laga, solo dopo la conclusione della fase di messa in sicurezza si passerà al restauro vero e proprio. Speriamo torni al suo antico splendore quanto prima.
Il nostro itinerario termina qui, dopo chilometri percorsi col groppo in gola per i danni che questa terra e le sue genti hanno subito e con il calore nel cuore che la bellezza di questa regione e dei suoi abitanti ci hanno lasciato. Ci rivedremo presto, promesso.
Dove mangiare e dormire
Da non perdere anche gli altri itinerari in Umbria, e i borghi come Todi, Arrone e Monteleone di Spoleto.