Imparare a guidare la moto, prendere la patente A e iniziare a viaggiare in giro per l’Italia e il mondo. Breve guida per i più timorosi.
Studiare, imparare a guidare e avventurarsi sui primi percorsi non è mai semplice quando si è adulti e si ha poco tempo a disposizione, ma come ci racconta Michele, non è mai troppo tardi.
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Nel 2018, a 46 anni, ho finalmente deciso di iscrivermi alla scuola guida per acquisire le basi per la patente A. Scelta la scuola guida, e avendo già la patente B, acquisto solo le “guide”, in quanto è necessario rifare il test teorico.
Mi presento
Mi chiamo Michele ed abito a Fano, ho 49 anni e faccio l’infermiere, e non ho mai avuto nessun mezzo a due ruote al di là di una bicicletta (anche quella comprata da adulto). Ho sempre avuto il desiderio di guidare una moto, ma la vita spesso programmi ben diversi per noi, finché un giorno ho deciso di aprire il cassetto dei sogni e salire in sella.
Nel 2018 ho finalmente deciso di iscrivermi alla scuola guida per acquisire le basi per la patente A. Scelta la scuola guida, e avendo già la patente B, acquisto solo le “guide”, in quanto è necessario rifare il test teorico.
Le prime difficoltà e paure
Salgo per la prima volta su di una moto e inizia la mia personale avventura che mi accompagnerà per molti anni. Ma non appena accendo il motore, percepisco le vibrazioni assieme alle prime insicurezze: “ce la farò ad essere un motociclista?”.
Temo di sbagliare, di cadere e perdere così il mio entusiasmo. Ricordo i primi metri, cercando di coordinare bene piedi, frizione, cambio, acceleratore, un altro mondo rispetto all’auto. All’inizio solo 1a e 2a marcia, si gira su un piazzale, poi le prime strade e infine la città, le rotonde, gli incroci, i semafori e le prime partenze in salita.
Quanta fatica! Ma altrettanta la soddisfazione e la felicità nel trasformare la tensione in piacere di guidare, la paura in gioia, con la moto che mi è caduta solo una volta.
L’esame di guida pratica
Completo il percorso di 13 guide da circa 50 minuti ciascuna e arriva il momento della prova pratica con l’esaminatrice, non sono per fortuna ansioso ma l’emozione è tangibile. Con l’istruttore avevamo provato i percorsi e la guida in città più e più volte, come è giusto che sia e come fanno più o meno tutte le scuole di guida.
Lo slalom, l’inversione, il corridoio stretto, lo scarto dell’ostacolo improvviso e i birilli restano tutti immobili al loro posto. La guida in città dura circa 20 minuti, e man mano che si avvicinava la fine della prova cresceva in me la consapevolezza di avercela fatta! La Kawasaki ER 6N gialla era stata fantastica! Metto la freccia, accosto, spengo la moto e scendo con fare da motociclista “navigato” e un gran sorriso sotto il casco.
Vado al lavoro con leggerezza e la consapevolezza di aver terminato il primo passo di un lungo viaggio, ma quello fondamentale. Ora il secondo passo: la scelta della prima moto!
La patente A3
Come anticipato, avendo già la patente B mi son servite solo le guide con la moto. Questa deve avere una cilindrata uguale o superiore a 600 cc, con potenza minima di 40 kW (54 CV) e un peso non inferiore ai 180 kg. Una volta acquisite le capacità con un esame finale pratico si è abilitati alla guida di qualsiasi moto sia con cambio automatico che manuale. Al contrario, se si supera l’esame con un motoveicolo a cambio automatico AM non si è abilitati a guidare una moto con cambio manuale.
Io ho fatto 13 guide, partendo praticamente da zero. Naturalmente a chi ha già esperienza serviranno meno guide e si potrà concentrare sugli esercizi relativi alla prova vera e propria. Il mio consiglio, quando si ha poca esperienza, è di affidarsi sempre a una scuola guida, non solo per il semplice imparare a guidare ma per avere tutte le conosocenze indispensabili al superamento dell’esame pratico e dei vari esercizi tecnici, evitando banali errori che possono compromettere il superamento dell’esame.