Alessia e Cristian, a bordo di una MT09 Tracer, ci raccontano il loro itinerario in moto di due giorni, tra colline piemontesi, monti, laghi e cascate.
1Arona – Mottarone – Omegna
Partenza da una cittadina piemontese in provincia di Alessandria. Il tempo abbastanza limitato a nostra disposizione e le numerose mete da raggiungere, ci vedono costretti ad imboccare l’autostrada per ottimizzare i tempi. Usciamo ad Arona per costeggiare il lago Maggiore ed ammirarne l’incantevole paesaggio. Anche la strada risulta divertente per il pilota.
Giunti a Stresa, decidiamo di visitare villa Pallavicino. Dal 1954, infatti, lo splendido giardino della villa è stato trasformato in un parco zoologico per volere dei marchesi Pallavicino. Circa 20 ettari di terreno ospitano oltre 40 specie di animali. Una volta varcato il cancello d’ingresso avviene una vera e propria immersione nella natura, in grado di far perdere la cognizione del tempo.
Terminata la visita, ci dirigiamo verso il monte Mottarone (1492 m) percorrendo la strada Borromea che, pur essendo privata, è aperta al passaggio dei veicoli in seguito al pagamento di un pedaggio. Dobbiamo ammettere che l’asfalto delude parecchio le nostre aspettative, rendendo la guida non molto fluida. La cima, però, ci ricompensa con una vista a 360° che consente di ammirare la pianura Padana, le Alpi e ben sette laghi differenti: lago Maggiore, lago di Mergozzo, lago di Varese, lago di Comabbio, lago di Monate, lago di Biandronno e lago d’Orta. È proprio verso quest’ultimo che decidiamo di dirigerci per pernottare.
Abbandoniamo, così, la bellissima vista e ci rechiamo ad Omegna. Per fortuna la discesa è decisamente più appassionante della salita al monte. Non tutti sono a conoscenza del fatto che il torrente che attraversa la città, il Nigoglia, pare scorrere al contrario, ovvero dalla pianura alla montagna: un fenomeno davvero suggestivo.
2Toce – Sempione Gran – San Bernardo
Ci attende una giornata intensa e ricca di numerosi posti da visitare. La prima meta è la cascata del Toce in val Formazza. Con i suoi 143 m di altezza è la seconda cascata più alta d’Europa ed un vero spettacolo per gli occhi. In cima è posto un balconcino panoramico dal quale è possibile ammirare tutta la sua maestosità.
Proseguiamo il nostro viaggio lasciando l’Italia e dirigendoci in Svizzera. La visita alla cascata non risulta agevole a livello di itinerario, in quanto significa percorrere la medesima strada sia all’andata sia al ritorno. Tuttavia, consigliamo a chiunque capiti nei paraggi di fare questa fantastica deviazione. La tappa successiva è il passo del Sempione (2005 m), collegamento storico tra l’Italia settentrionale e il Canton Vallese. L’asfalto è a dir poco perfetto, se non fosse per i severi limiti di velocità sembrerebbe di trovarsi in pista.
L’ultima tappa della giornata è il colle del Gran San Bernardo (2473 m), collocato tra il monte Bianco e il monte Rosa. La strada per raggiungerlo regala un susseguirsi di panorami mozzafiato: impossibile perdersene anche un solo particolare, considerando la lentezza del viaggio a causa dei limiti di velocità. Arriviamo finalmente alla cima dove lo splendido lago, la statua del religioso San Bernardo di Mentone e i cani dell’omonima razza suscitano un insieme di emozioni che rende il posto davvero unico. Rientriamo sul versante italiano, che regala maggiori emozioni alla guida rispetto al versante svizzero, e proseguiamo il nostro viaggio fino a Saint-Vincent per poi imboccare l’autostrada e ritornare a casa.
Di Alessia e Cristian
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